20 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Movimento 5 stelle

Grillo vuole fare votare i 16enni

Il leader del M5s: «Solo in Italia per eleggere una delle due Camere bisogna aver compiuto 25 anni, causando distorsioni che sono tra le cause dell'ingovernabilità»

Il leader del M5s, Beppe Grillo
Il leader del M5s, Beppe Grillo Foto: ANSA/ ANTONINO DI MARCO ANSA

ROMA - «L'Italia è l'unico Paese al mondo in cui i cittadini devono attendere i 25 anni d'età per godere i pieni diritti politici. Nel mondo si vota quasi ovunque dai 18 anni, con 27 eccezioni tra i 16 e i 21 anni. Solo in Italia per eleggere una delle due Camere bisogna aver compiuto 25 anni, causando distorsioni vistose nella composizione di Camera e Senato che sono tra le cause dell'ingovernabilità». Lo scrive Beppe Grillo in un post sul suo blog, assicurando: «Dobbiamo consentire ai giovani di diventare il motore dell'innovazione dell'Italia. Non con i discorsi, ma con i fatti. Il primo passo è garantire loro pieni diritti politici a partire dai 16 anni. Il MoVimento 5 Stelle si batterà per questo».

4 milioni di voti dimezzati
«Ci sono più di 4 milioni di cittadini di età tra i 18 e i 24 anni (l'8% della popolazione) il cui voto - osserva il leader M5s - vale mezzo. Ci sono poi oltre 1 milione di cittadini di età tra i 16 e 17 anni (2,2% della popolazione) che non hanno neppure diritto al voto. In totale tra i 5 e i 6 milioni di cittadini non hanno diritto di dire la loro sul futuro del Paese o hanno una rappresentanza monca. E' un anacronismo insopportabile che tiene il nostro Paese bloccato. Questi 5 milioni di italiani hanno diritto quanto, se non di più, gli altri cittadini di decidere sul loro futuro, perchè il loro futuro è il futuro del Paese. Oggi appartengono agli esclusi, quelli la cui opinione conta poco o nulla».

Con voto calerà disoccupazione giovanile
«Non è un caso - sostiene ancora Grillo - che il tasso di disoccupazione nella fascia tra i 15 e i 24 anni sia abnorme, a marzo era al al 34,1%, più del triplo della disoccupazione nel suo complesso e senza considerare gli inattivi. In totale gli occupati under 25 sono 1.013.000 su un totale di più di 5.000.000. Per migliorare la loro condizione è necessario ascoltarli e dare loro la possibilità di incidere. Dobbiamo accogliere le loro idee su come migliorare l'ingresso nel mondo del lavoro e su come migliorare l'educazione superiore».