11 dicembre 2024
Aggiornato 17:00
Movimento 5 stelle

Quel presunto messaggio (fake) di Di Maio in difesa di Marra: «E' un servitore dello Stato»

Il vicepresidente della Camera è accusato di aver «garantito» per l'ex braccio destro della sindaca di Roma Virginia Raggi, arrestato lo scorso 16 dicembre per corruzione, ma lui nega

ROMA - «Io ho incontrato una volta quel signore. E quel signore purtroppo era uno con due lauree, faceva parte della Guardia di Finanza e aveva due onorificenze della presidenza della Repubblica. Poi è stato arrestato e non devo giustificare nulla», si è giustificato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ospite di In mezz'ora su Rai3, accusato in questi giorni di aver «garantito» per Raffaele Marra, l'ex braccio destro della sindaca di Roma Virginia Raggi, arrestato lo scorso 16 dicembre per corruzione.

Di Maio: «Marra è un servitore dello Stato»
Recentemente infatti è stato pubblicato un messaggio ricevuto dalla Raggi il 10 agosto scorso in cui Di Maio, dopo aver incontrato Marra, lo avrebbe descritto alla prima cittadina con poche e inequivocabili parole: «Un servitore dello Stato». La sindaca, che in quel periodo era nella bufera per la questione Muraro, era sotto attacco interno anche per la nomina del suo fedelissimo a vice capo di gabinetto ma sarebbe stata lei a rassicuralo, inviandogli proprio l'sms ricevuto da Di Maio. Come risposta anche Marra le aveva assicurato che il suo incontro con il numero due della Camera «è andato molto bene». Dall'Annunziata però Di Maio ha potuto smentire dando una versione ben diversa del suo colloquio con Marra: «Il Movimento chiedeva a Virginia Raggi, e questo lo testimonia il mio incontro, di rimuovere questo signore dal suo Gabinetto già dall'estate del 2016. Quell'incontro - ha proseguito l'esponente del M5s - serviva ulteriormente per ribadire che quel signore non aveva la nostra fiducia, la mia, quella di Davide Casaleggio e quella di Beppe Grillo».

«Si vuole far passare per mia responsabilità in realtà è responsabilità del sindaco»
Anche dopo il faccia a faccia fra il deputato e il braccio destro di Raggi, il primo ha sostenuto durante 8 e mezzo di aver «continuato di chiedere alla sindaca di rimuovere questo signore. Poi siamo arrivati anche a momenti pubblici in cui Grillo ha chiesto a settembre la stessa cosa. Quindi quello che si vuole far passare per mia responsabilità in realtà è responsabilità del sindaco di Roma che si è già scusato e, proprio da quelle scuse siamo ripartiti per una nuova fase del Comune di Roma».

Marra: «Con DI Maio è andata molto bene»
Marra invece in un altro messaggio con Raggi, inviatole un mese dopo il suo incontro con Di Maio, datato 6 luglio, le avrebbe scritto: «Vorrei ricordarti che ho manifestato la mia disponibilità a riprendere l’aspettativa sin dal giorno in cui ho incontrato il vicepresidente Di Maio a cui manifestai la mia disponibilità a presentare l’istanza qualora non fossi stato in grado di convincerlo, carte alla mano, sulla mia assoluta correttezza morale e professionale. L’incontro come sai andò molto bene tanto che lui mi disse di farmi dare da te i suoi numeri personali cosa che per correttezza non ho mai fatto. Pensavo che quell’incontro potesse rappresentare un punto di svolta. Evidentemente mi sbagliavo».