19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Il «NO» ai CIE di LN e M5S

Immigrazione e terrorismo, Lega Nord: «Bisogna controllare le moschee che fanno proselitismo islamico»

La senatrice della Lega Nord Erika Stefani chiede più controlli nei centri di cultura islamica presenti sul territorio nazionale. In Italia sono sati registrati 180mila arrivi a fronte di 5mila rimpatri

ROMA - «Bisogna controllare tutte le Moschee e i 'centri di cultura islamica' che fanno proselitismo islamico oltranzista». La senatrice della Lega Nord Erika Stefani presenterà settimana prossima in Senato una interrogazione al ministero degli Interni per chiedere quali provvedimenti pensa di prendere dopo che è stato espulso il marocchino fondatore di un centro islamico a Padova.

Lega Nord: Bisogna controllare le moschee
«Dalle indagini della Questura è emerso che la struttura fondamentalista islamica denominata Jihadia Salafiyya Padova era impegnata in attività di propaganda e proselitismo attraverso la diffusione di video e messaggi in lingua araba», si legge in una nota. «Gli ultimi fatti di cronaca – continua il comunicato della Lega Nord - dimostrano che islamici affiliati a cellule terroristiche si nascondono nel nostro paese e moschee e centri culturali islamici sono solo strumenti per portare avanti la loro propaganda di odio e violenza nei confronti dell'occidente».

Il «No» di LN e M5S ai CIE in ogni regione
Per questo la Lega chiede che chi predica nelle nostre moschee debba farlo in italiano. «Inoltre crediamo che ci sia bisogno di una rigida regolamentazione per le autorizzazioni delle aperture delle moschee ed un loro registro, l'obbligo di un albo e della formazione a livello nazionale per gli imam che vi predicheranno, il reato di apologia della sharia per punire e recludere i predatori di odio e di morte»,
conclude la nota. La Lega Nord inoltre ha risposto con un secco «No» alla proposta del ministro Marco Minniti di aprire un CIE in ogni regione per l'accoglienza dei migranti. Lo stesso ha fatto il Movimento 5 stelle, che ha criticato duramente la proposta del governo Gentiloni.

180mila arrivi a fronte di 5mila rimpatri
«Premesso che Minniti ha ammesso che fino ad oggi abbiamo avuto un governo che ha operato fuori legge circa il mancato rimpatrio dei migranti irregolari, ora bisogna capire se quello del ministro dell'Interno sia un bluff o meno», afferma il deputato della Lega-Noi con Salvini, Alessandro Pagano. «Se vuole dare subito un segnale provveda a rimpatriare i mille ospiti del centro di Cona. Siamo di fronte a un problema di sicurezza nazionale, senza escludere che possano esserci infiltrazioni di tipo terroristico, come ha detto oggi il procuratore aggiunto Nordio", ha proseguito Pagano. «Anche sui Cie vada avanti. E' chiaro, però, che tutto ciò è inutile se non preceduto necessariamente e inevitabilmente dal blocco delle navi per fermare l'ondata dei clandestini che, come noto, sono la stragrande maggioranza. Bisogna chiudere i rubinetti. E' bene ricordare che il fallimento dei governi Renzi/Gentiloni solo nel 2016 ha comportato l'arrivo di oltre 180mila immigrati a fronte di soli 5mila rimpatriati», conclude Pagano.