29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
L'arresto a febbraio

Sesso con minori: 15 anni al pr romano

Il pm romano è stato condannato a 15 anni di reclusione con l'accusa di prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico

Il pr 56enne avrebbe adescato tre minorenni, fatto sesso con loro e filmato le scene
Il pr 56enne avrebbe adescato tre minorenni, fatto sesso con loro e filmato le scene Foto: Shutterstock

ROMA – 15 anni di reclusione e 30 mila euro di multa. Questa la condanna per Claudio Nucci, il pr romano di 56 anni arrestato lo scorso febbraio per pedofilia. L'accusa è quella di aver fatto sesso con tre minorenni in cambio di soldi. Al termine del procedimento tenutosi con rito abbreviato è arrivata la sentenza del gup Giacomo Ebner, il quale ha inoltre disposto il risarcimento in separata sede per le parti lese.

Prostituzione minorile e materiale pedopornografico
Il pm Albamonte ha contestato al pr romano i reati di prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Claudio Nucci, presente in aula, ha dovuto rispondere di aver adescato i tre ragazzini ed aver filmato l'atto sessuale con i minorenni. Noto per essere tra gli animatori della movida capitolina di Roma Nord, Nucci vanta tra i suoi quattromila contatti Facebook anche Marco Prato, il 30enne accusato di aver ucciso insieme a Manuel Foffo il 23enne Luca Varani, nel quartiere Collatino di Roma.

Le indagini continuano
Gli inquirenti stanno ancora lavorando per cercare di comprendere se nella rete del pr romano siano finiti altri minorenni oltre ai tre identificati. Dall'esame degli sms è venuto fuori che Claudio Nucci chiedeva espressamente ai ragazzini coinvolti nella vicenda di inviargli materiale pornografico, sotto forma di video e foto che ritraevano i minorenni in atteggiamenti sessuali.

Contatti recentissimi con minori
«Le attività tecniche di intercettazione - si legge nel provvedimento del gip - hanno consentito di accertare che l'indagato ha avuto contatti recentissimi con minori nonché con numerosi altri ragazzi di sesso maschile non identificati, ma presumibilmente minorenni in relazione ai quali il pm riferisce essere necessarie ulteriori attività d'indagine». Necessaria, dunque, la detenzione in carcere relativamente alla capacità del soggetto di reiterare i reati contestati, adescando nuove vittime.