19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
14 moschee autorizzate a Roma e 100 «clandestine»

Terrorismo, blitz Meloni dopo servizio «Le Iene»: chiudere moschee non autorizzate

Un servizio della trasmissione di Italia Uno ritrae l'imam romano di una moschea non autorizzata intento ad augurare buona fortuna ad un possibile adepto dell'Isis. Giorgia Meloni chiede che sul territorio romano le moschee «clandestine» vengano chiuse

ROMA – Il programma televisivo «Le Iene» ha mandato in onda un servizio nel quale si documentava come alcuni iman delle moschee non autorizzate di Roma dissuadessero dal denunciare il rischio terrorismo all’interno della comunità islamica. «È una delle tante prove di come il non controllo del territorio da parte delle Istituzioni italiane rischi di essere un limite per la sicurezza dei cittadini». A pronunciare queste parole in un video pubblicato su Facebook è la candidata al Campidoglio Giorgia Meloni, che, stamattina, si è recata davanti ad uno dei tanti centri culturali islamici, quello in via della Circonvallazione Gianicolense, che, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe una moschea non autorizzata. 

Chiudere le moschee non autorizzate
A Roma ci sono 14 moschee ufficiali riconosciute, ciò nonostante sono presenti in città almeno cento moschee non autorizzate. «Visto che il Comune di Roma garantisce la libertà di culto con le quattordici moschee autorizzate non c’è alcuna ragione di far una moschea in casa propria», afferma la candidata romana. Alla luce di ciò, le moschee non autorizzate «vanno chiuse e sulle moschee a livello nazionale va fatta una legge di controllo, che chieda un albo degli iman, preghiere in italiano e la tracciabilità delle risorse per aprire questi centri».

Le moschee «clandestine»
Il servizio del programma di Mediaset ritrae un quadro allarmante della situazione. L'islam moderato davanti le telecamere si dissocia dalle parole e dalle gesta violente dell'Isis, ma andando con le telecamere nascoste in una delle tante moschee «clandestine» di Roma, il giornalista de «Le Iene» scopre un mondo diverso. Un fuorionda choc ritrae un imam romano intento a suggerire ad un giovane di non denunciare i terroristi.

«La religione è innocente»
Un ragazzo, complice della Iena Marco Maisano, recatosi in uno dei famosi centri culturali islamici, avrebbe raccontato agli imam di come un suo conoscente avesse intenzione di arruolarsi nello Stato Islamico. Quasi tutti i religiosi si schierano contro il terrorismo, dicendosi decisi a denunciare il possibile terrorista. Gli imam approfittano della conversazione col giovane per redarguirlo, chiedendo di disinteressarsi dell'argomento ed evitare la denuncia per non incappare in problemi personali. Soltanto una risposta esce dal coro: un imam afferma che l'Isis sarebbe stato inventato dagli Stati Uniti per «distruggere il Medio Oriente». «La religione è innocente. Se il terrorista va a uccidere il presidente della Francia, della Germania o di Israele fa bene», afferma, augurando buona fortuna al futuro terrorista.