29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Vi spieghiamo le ragioni della protesta

Sicurezza, Tonelli è al 50esimo giorno di sciopero della fame. Ma le istituzioni tacciono

Il segretario generale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap), Gianni Tonelli, è in sciopero della fame con astensione totale da tutti i cibi da 50 giorni e ha già perso 21 chili

ROMA – Secondo malore in meno di una settimana per il segretario generale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap), Gianni Tonelli, che è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Santo Spirito. Tonelli è al 50esimo giorno di sciopero della fame con astensione totale da tutti i cibi e ha già perso 21 chili. La protesta del segretario è «contro l'evidente debilitazione dell’apparato della pubblica sicurezza e la repressione nei confronti di chi denuncia tale situazione».

50 giorni di sciopero della fame
Il segretario generale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap), Gianni Tonelli, è in sciopero della fame con astensione totale da tutti i cibi da 50 giorni e ha già perso 21 chili. Dopo il secondo malore in una settimana – stamane è svenuto sbattendo la testa sul marciapiede - è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Santo Spirito di Roma. Tonelli protesta contro «l’evidente debilitazione dell’apparato della pubblica sicurezza e la repressione nei confronti di chi denuncia tale situazione». «Provvedimenti disciplinari, sospensioni, destituzioni e deferimenti all’autorità giudiziaria sono uno squallido tentativo di intimidire chi denuncia la verità», sostiene il segretario generale.

Le ragioni della protesta di Tonelli
Il Sap accusa direttamente il Dipartimento della Polizia di Stato e perfino il Governo di essere «disposti a bagnarsi le mani di sangue e a rischiare la vita di un rappresentante dei poliziotti pur di non affrontare i problemi sollevati». Se vi state chiedendo perché Tonelli sia disposto a rischiare la sua vita per una simile protesta, dobbiamo fare un passo indietro e spiegare cosa è accaduto nei mesi scorsi. Lo sciopero della fame è stato deciso dopo la sospensione del poliziotto e rappresentante sindacale che aveva mostrato in diretta Tv, alle telecamere di Ballarò, caschi e giubbotti usurati in dotazione al corpo della Polizia di Stato.

I provvedimenti disciplinari contro il Sap
Secondo il Dipartimento della Polizia di Stato si sarebbe trattato di un comportamento grave e fraudolento, perché i caschi e giubbotti in questione sarebbero stati prelevati di nascosto da un magazzino blindato dove erano custoditi perché non più utilizzati dalla Polizia. Ma il Sap ha reagito alle accuse, convocando una conferenza stampa e dimostrando che i vertici della Ps avevano utilizzato delle prove false per accanirsi contro il poliziotto e sindacalista, che è stato sospeso dal servizio. Ma non finisce qui. Altri provvedimenti disciplinari sono stati presi direttamente nei confronti di Tonelli, per aver indossato in diretta Tv una polo della Polizia.

Le accuse del Dipartimento della Polizia di Stato
Secondo la Questura di Roma, essa farebbe parte del vestiario in dotazione, e perciò – dato che agli agenti non è permesso usare abiti «civili» insieme a quelli che utilizzano per il servizio – il segretario generale del Sap avrebbe compiuto una violazione delle norme. Ma anche qui le accuse sono state rispedite al mittente: «Sulla polo contestata c'è la scritta I LOVE POLIZIA che impedisce di pensare che si tratti di una polo ufficiale della polizia: si tratta quindi di una polo a prova di cretino! E' mia», ha risposto Tonelli. Ma non è bastato. Dopo 50 giorni di sciopero della fame non ha ricevuto alcuna risposta né dai vertici del Ministero, né dal Dipartimento della Polizia di Stato né dal governo Renzi. Con lui sono invece solidali alcuni esponenti di Forza Italia, che si sono recati da lui: Renato Brunetta, Maurizio Gasparri, Mara Carfagna, Elio Vito e Deborah Bergamini. Al gazebo del Sap allestito davanti Montecitorio è arrivato anche il deputato M5S Alessandro Di Battista.

La solidarietà del PNFD e l'appello al procuratore Pignatone
Anche il sindacato PNFD (Polizia nuova forza democratica) è dalla parte di Tonelli e oggi sarà presente alla manifestazione indetta alle 11 a Montecitorio per esprimere solidarietà ai colleghi del Sap. Si legge nel comunicato stampa del PNFD: «I colleghi del Sap stanno subendo una vera e propria persecuzione e gogna mediatica, solo per aver detto la verità sul reale stato dell’(in)sicurezza in cui versa il Paese ed in cui sono costretti ad operare i poliziotti nell’attuale contesto a rischio terrorismo e infiltrazioni mafiose. Oggi il sistema istituzionale nel suo complesso si sta rendendo protagonista/complice di forzature gravemente lesive di diritti costituzionali essenziali per una pacifica convivenza civile e democratica. Pieno appoggio quindi ai colleghi del Sap che hanno già presentato una prima denuncia penale, analoga a quella in corso di redazione anche da parte del PNFD sui falsi, le omissioni e gli abusi compiuti dai massimi vertici della Polizia di Stato, con un appello al Procuratore della Repubblica di Roma – Giuseppe PIGNATONE, affinché coordini tutto il flusso informativo in questione, a fronte delle evidenti disparità di trattamento investigativo/giudiziario che stanno facendo emergere un contesto intimidatorio/mafioso, con conseguenti e preoccupanti/inquietanti riflessi proprio sulle recenti inchieste di Mafia Capitale.»