Giubileo, Papa Francesco: «Cristo ci chiama all'impegno»
"Misericordia e impegno" sono il tema della seconda udienza giubilare, che si è tenuta oggi in piazza San Pietro
ROMA - «La mia vita, il mio atteggiamento, il modo di andare per la vita deve essere proprio un segno concreto del fatto che Dio è vicino a noi. Piccoli gesti di amore, di tenerezza, di cura, che fanno pensare che il Signore è con noi, è vicino a noi. E così si apre la porta della misericordia». Lo ha detto papa Francesco nella seconda udienza giubilare tenuta oggi in Piazza San Pietro, dedicata al tema "Misericordia e impegno".
Il giubileo della Misericordia è una grande opportunità
«Il Giubileo della Misericordia - ha esordito - è una vera opportunità per entrare in profondità all'interno del mistero della bontà e dell'amore di Dio. In questo tempo di Quaresima, la Chiesa ci invita a conoscere sempre di più il Signore Gesù, e a vivere in maniera coerente la fede con uno stile di vita che esprima la misericordia del Padre. E' un impegno che siamo chiamati ad assumere per offrire a quanti incontriamo il segno concreto della vicinanza di Dio».
Ogni giorno ci è chiesto di mettere impegno nelle nostre attività
«Quando mi impegno, vuol dire che assumo una responsabilità, un compito verso qualcuno - ha chiarito il pontefice - e significa anche lo stile, l'atteggiamento di fedeltà e di dedizione, di attenzione particolare con cui porto avanti questo compito. Ogni giorno ci è chiesto di mettere impegno nelle cose che facciamo: nella preghiera, nel lavoro, nello studio, ma anche nello sport, nelle attività libere. Impegnarsi, insomma, vuol dire mettere la nostra buona volontà e le nostre forze per migliorare la vita».
Dio è un esempio da seguire
«E come si è manifestato questo impegno di Dio per noi? E' molto semplice verificarlo nel Vangelo. In Gesù, Dio si è impegnato in maniera completa per restituire speranza ai poveri, a quanti erano privi di dignità, agli stranieri, agli ammalati, ai prigionieri, e ai peccatori che accoglieva con bontà. In tutto questo, Gesù era espressione vivente della misericordia del Padre. A partire dall'amore misericordioso con il quale Gesù ha espresso l'impegno di Dio, anche noi possiamo e dobbiamo corrispondere al suo amore con il nostro esempio: col nostro impegno con le persone abbandonate, con quanti portano handicap molto pesanti, con i malati più gravi, con i moribondi, con quanti non sono in grado di esprimere riconoscenza. In tutte queste realtà noi portiamo la misericordia di Dio attraverso un impegno di vita, che è testimonianza della nostra fede in Cristo", conclude Papa Francesco.
(Fonte Askanews)
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