26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Giorno del ricordo

FdI e Lega ricordano il massacro delle foibe

La ricorrenza del tragico eccidio degli italiani ad opera della Jugoslavia di Tito: «Per non dimenticare uno dei capitoli più bui della nostra storia», dichiarano Meloni e Salvini

ROMA – L'Italia ricorda i massacri delle foibe, i grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati i corpi di decine di migliaia di italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia, deportati e uccisi durante la seconda guerra mondiale dalla Jugoslavia comunista del maresciallo Tito. Oggi, in occasione del Giorno del Ricordo di questi eccidi, non sono mancate le dichiarazioni dei politici del centrodestra, che hanno voluto commemorare questa tragedia della nostra storia recente, a lungo dimenticata.

Pulizia etnica nascosta per decenni
«10 febbraio, Giorno del Ricordo: l'Italia onora i martiri delle foibe affinché quegli orrori non tornino mai più». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, aggiungendo: «L'Italia ricorda il dramma dell'esodo che ha colpito i nostri connazionali, due volte figli d'Italia, per nascita e per scelta. L'Italia celebra la cultura nazionale e il legame che ci lega con la comunità ancora presente sulla sponda orientale dell'Adriatico. L'Italia non dimentica e non vuole dimenticare uno dei capitoli più bui della sua storia nazionale». Affida un suo ricordo anche il deputato dello stesso partito, Ignazio La Russa: «Oggi, Giorno del Ricordo, l'Italia celebra la memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. Un eccidio perpetrato dai partigiani di Tito ai nostri connazionali. Una vera e propria pulizia etnica negata per decenni anche da nostri connazionali, nascosta sotto un tappeto come si fa con la polvere. Libri e libri di storia – aggiunge – scritti con intere pagine mancanti sul nostro passato. Se non vogliamo che anche ora, lentamente anno dopo anno, torni l'oblio su questa tragedia, è compito di tutti noi tenere alta la memoria su questo passaggio drammatico della nostra storia».

C'è ancora chi nega la verità
Poche parole, in conclusione, quelle del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini: «Massacrati. Migliaia di uomini, ma anche donne e bambini, furono gettati, spesso vivi, nelle foibe. La loro 'colpa'? Non erano comunisti. E dopo 70 anni c'è ancora chi nega la verità... Oggi li ricordiamo, con un impegno: non dimenticare».

(da fonte Askanews)