29 marzo 2024
Aggiornato 01:30
Spingeranno a decisivi provvedimenti

Francesco detta il «catalogo delle virtù» per curare le malattie della Curia

Secondo papa Francesco, la riforma della Curia romana andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza, anche se gli ultimi scandali che hanno riportato alla luce il caso Vatileaks hanno fatto soffrire

CITTA' DEL VATICANO - La riforma della Curia romana «andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza» anche se gli ultimi scandali che hanno riportato alla luce il caso «Vatileaks» hanno fatto soffrire e saranno affrontati anche con misure drastiche. Una riforma necessaria, quella all'interno degli uffici Vaticani necessaria perchè 'Ecclesia semper reformanda' e perchè i tempi lo richiedono con forza. Lo ha detto papa Francesco nel corso del suo discorso pronunciato, nella sala Clementina del Palazzo apostolico in Vaticano, i membri della Curia romana per lo scambio di auguri natalizi. Un discorso atteso nel corso del quale il pontefice è tornato a invocare cambiamenti in coerenza con il dettame vangelico ma ha voluto anche incoraggiare quanti svolgono in fedeltà il loro lavoro.

Malattie e virtù
«Le malattie e perfino gli scandali - ha poi aggiunto Francesco - non potranno nascondere l'efficienza dei servizi, che la Curia Romana con fatica, con responsabilità, con impegno e dedizione rende al Papa e a tutta la Chiesa, e questa è una vera consolazione», ha detto il papa che ha espresso «sentita gratitudine e un doveroso incoraggiamento a tutte le persone sane e oneste che - ha detto - lavorano con dedizione, devozione, fedeltà e professionalità, offrendo alla Chiesa e al Successore di Pietro il conforto delle loro solidarietà e obbedienza, nonché delle loro generose preghiere».

Un catalogo virtuoso
Scandali, che Francesco ha definito «malattie», che si sono manifestate, ha ricordato, «nel corso di questo anno, causando non poco dolore a tutto il corpo e ferendo tante anime" ma che saranno oggetto "di sincera riflessione e decisivi provvedimenti». Intanto il papa ha proposto a tutti una sorta di «catalogo delle virtù necessarie» per lavorare a servizio della Chiesa e del successore di Pietro, ricordando anche quel «catalogo delle malattie curiali» proposto proprio nel corso dell'incontro dell'anno passato e che hanno bisogno di sempre nuovi anticorpi. Francesco ha parlato, in questo senso, di «tentazione e malattie» da possono essere inserite a tutto tondo nel «catalogo delle malattie curiali» che, ha messo in guardia, «potrebbero colpire ogni cristiano, ogni curia, comunità, congregazione, parrocchia e movimento ecclesiale. Malattie che richiedono prevenzione, vigilanza, cura e, purtroppo, in alcuni casi, interventi dolorosi e prolungati».

Misericordia
Il «catalogo delle virtù necessarie per chi presta servizio in Curi e per tutti coloro che vogliono rendere feconda la loro consacrazione o il loro servizio alla Chiesa», indicato oggi da Francesco è composto di dodici punti, che spaziano dalla missionarietà e pastoralità, al rispetto e l'umiltà, fino alla sobrietà e all'onestà. Tra questi capitoli, tutti ispirati al tema della Misericordia, sulla scia del tema scelto per l'Anno Giubilare, il papa ha voluto inserire quasi all'inizio (nel capitolo dedicato alla «Idoneità e sagacità» di chi lavora al servizio della Chiesa), «lo sforzo personale» anche «contro le raccomandazioni e le tangenti».

Sobrietà
Francesco ha poi indicato la strada della «sobrietà» che chiede anche «di rinunciare al superfluo e di resistere alla logica consumistica dominante. La sobrietà - ha poi aggiunto - è prudenza, semplicità, essenzialità, equilibrio e temperanza», è «guardare il mondo con gli occhi di Dio e con lo sguardo dei poveri e dalla parte dei poveri». Tra gli altri punti forti di questo catalogo virtuoso indicato da Francesco, l'«impavidità» che significa «non lasciarsi impaurire di fronte alle difficoltà», agendo «con libertà e agilità senza attaccarsi alle cose materiali che passano», l'onestà e la maturità, la carità, e la spiritualità e l'umanità. «Sia la misericordia a guidare i nostri passi, a ispirare le nostre riforme, a illuminare le nostre decisioni. Sia essa - ha quindi concluso papa Bergoglio rivolgendosi a cardinali e capi dicastero - la colonna portante del nostro operare. Sia essa a insegnarci quando dobbiamo andare avanti e quando dobbiamo compiere un passo indietro. Sia essa a farci leggere la piccolezza delle nostre azioni nel grande progetto di salvezza di Dio e nella maestosità e misteriosità della sua opera».

(Con fonte Askanews)