18 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Giornata mondiale contro la corruzione

Mattarella: «Corruzione furto di democrazia ma si può sconfiggere»

Il Presidente della Repubblica: «Crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità, penalizza il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti. Rafforzare l'educazione e l'impegno personale per la legalità».

ROMA - «Sconfiggere la corruzione, spezzare le catene della complicità, liberare la vita sociale da questo cancro è possibile». Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota diffusa in occasione della "Giornata mondiale contro la corruzione".

«Corruzione, complicità e illegalità - ha sottolineato - non sono fenomeni connaturati alle nostre società. È vero piuttosto che occorre essere attivi in questo campo, che dobbiamo porci obiettivi elevati sul piano della moralità pubblica e del senso civico. La Giornata mondiale contro la corruzione, indetta dalle Nazioni Unite per promuovere azioni di sensibilizzazione in tutti i Paesi su un tema così cruciale, evidenzia come si tratti di un male che va combattuto tutti insieme».

A giudizio del capo dello Stato, «all'azione degli organismi internazionali, degli Stati, delle istituzioni pubbliche e dei corpi sociali, deve accompagnarsi la pratica di una cittadinanza attiva. C'è una dimensione personale dell'impegno per la legalità che va testimoniata, insegnata, sollecitata con la coerenza dei comportamenti. Occorre rafforzare l'azione educativa, a partire dalle famiglie, dalle scuole, dai corpi intermedi. Così cresce e si rafforza la democrazia. La corruzione è infatti un furto di democrazia. Crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità, penalizza il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti. L'opacità e il malfunzionamento degli apparati pubblici e di giustizia colpisce ancor di più i poveri e le persone deboli, crea discriminazioni, esclusioni, scarti, distrugge le opportunità di lavoro».

«Sulle pratiche corruttive - ha affermato ancora Sergio Mattarella - prosperano le organizzazioni criminali e la mafia, che soffocano le speranze dei giovani. Si può e si deve reagire a questa inaccettabile forma di oppressione. Sconfiggere le mafie è alla nostra portata».

«Numerosi - ha osservato il presidente della Repubblica - gli anticorpi presenti nella società civile: hanno il volto di cittadini consapevoli delle loro responsabilità, di donne e uomini coscienti dei propri diritti ma anche dei propri doveri, di funzionari pubblici che assolvono ai loro compiti, di volontari che costruiscono reti di solidarietà e di inclusione sociale. Le istituzioni, la magistratura, le forze di polizia dimostrano ogni giorno che i loro anticorpi sono attivi e rendono un servizio prezioso alla comunità. Quando i meccanismi di controllo, di accertamento e di sanzione funzionano, non vuol dire che ha prevalso lo scandalo, ma vuol dire il contrario: che il cancro del malaffare è stato individuato e colpito».

«La lotta alla corruzione, in particolare nella sua dimensione internazionale, costituisce, infine, un importante contributo alla causa della pace e della cooperazione tra i popoli», ha concluso Mattarella.