Marino, finanza in Campidoglio: controlli sugli scontrini e le carte di credito
Sono stati acquisiti dalla Gdf gli atti per l'inchiesta sulle spese di rappresentanza dell'ex sindaco
ROMA - Il sindaco ha formalizzato ieri le sue dimissioni. Oggi la guardia di finanza, su delega della procura di Roma, ha prelevato i documenti da acquisire al fascicolo d'inchiesta sulle spese di rappresentanza del sindaco dimissionario.
Dalle dimissioni all'inquisizione
«Le dimissioni del sindaco Ignazio Marino sono state formalizzate e protocollate in base all'articolo 53 del Tuel. Da questo momento decorreranno i 20 giorni previsti per legge. Il sindaco si riserva di confrontarsi con me per eventuali altre comunicazioni», aveva detto ieri ai cronisti la presidente dell'Assemblea capitolina Valeria Baglio, spiegando che il sindaco uscente Ignazio Marino, come atteso,aveva formalizzato le proprie dimissioni dall'incarico. Neanche ventiquattr'ore dopo la guardia di finanza in Campidoglio ha prelevato i documenti da acquisire al fascicolo d'inchiesta sulle spese di rappresentanza di Ignazio Marino: scontrini delle cene e delle spese con i relativi giustificativi firmati, pagamenti fatti con la carta di credito dell' amministrazione capitolina.
La Gdf apre un fascicolo d'inchiesta
I finanzieri si sono trattenuti qualche ora nell'ufficio ragioneria di Palazzo senatorio, e, insieme agli scontrini e e giustificativi - che erano anche stati pubblicati on line dallo stesso Marino - hanno acquisito anche la documentazione contabile relativa ai movimenti della carta di credito del Comune, usata dal sindaco ormai uscente, mentre documentazione su movimenti bancari è stata anche richiesta alla Unicredit, la banca che ha emesso la carta su cui si appoggiano i conti. Gli inquirenti della Procura capitolina intendono anche verificare la documentazione relativa all'aumento del massimale, da 10 mila a 50 mila euro, di utilizzo mensile della carta di credito in dotazione al primo cittadino, fatto, segnalato nell'esposto dei Fratelli d'Italia. Titolari del fascicolo d'inchiesta sulle spese di rappresentanza del sindaco sono il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Roberto Felici. Il fascicolo è ancora senza indagati né ipotesi di reato; negli esposti che hanno determinato l'apertura del fascicolo si ipotizzava il reato di peculato. (Fonte Askanews)
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