29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Appuntamento per oggi alle 20.30

Fiaccolata a San Pietro in sostegno dei prigionieri italiani in Guinea

La famiglia Galassi invita la stampa e gli amici di Fabio e Filippo, padre e figlio detenuti dal 21 marzo in Guinea Equatoriale, alla fiaccolata che si svolgerà a Roma, via della Conciliazione, il giorno martedì 6 ottobre 2015 alle ore 20:30

ROMA - «Dopo la liberazione di Daniel e Fausto Candio prosegue la straordinaria mobilitazione dei famigliari degli italiani che ancora restano prigioneri nel carcere di Bata in Guinea Equatoriale, Fabio e Filippo Galassi, oltre a un altro connazionale di cui non consociamo le generalità». Lo dichiara in una nota Fabio Sabbatani Schiuma, già vicepresidente del consiglio comunale di Roma e segretario nazionale del movimento Riva Destra, il quale parteciperà alla fiaccolata. «La liberazione - conclude Schiuma - di Daniel e Fausto è un segnale positivo per le famiglie degli altri italiani e fa bene sperare, ma le istituzioni non possono continuare a lasciar sole le famiglie e a non spendere una parola in loro sostegno».

Comunicato stampa della famiglia Galassi
La famiglia Galassi invita la stampa e gli amici di Fabio e Filippo, padre e figlio detenuti dal 21 marzo in Guinea Equatoriale, alla fiaccolata che si svolgerà a Roma, via della Conciliazione, il giorno martedì 6 ottobre 2015 alle ore 20:30. Fabio e Filippo Galassi sono stati arrestati il 21 marzo 2015 a Bata, in Guinea Equatoriale,e da quel giorno si trovano agli arresti: accusati di vari reati societari con prove poco circostanziate ed entrambi sono dipendenti dell'azienda General Works; Fabio, che ha 60 anni, è detenuto nel carcere militare della città ininterrottamente da marzo mentre Filippo,24 anni, dopo un breve periodo di arresti domiciliari è stato tradotto nello stesso carcere il 28 giugno scorso. Con loro era detenuto anche Daniel Candio, 24 anni, amico di Filippo, rientrato in Italia domenica mattina dopo oltre tre mesi di carcerazione completamente immotivata, e sarà presente anche lui alla fiaccolata. Sarà occasione per la famiglia Galassi e gli amici di unirsi assieme in questa battaglia per la giustizia e i diritti dei connazionali detenuti in Guinea Equatoriale, per chiedere a gran voce il rispetto di tutte le norme e le convenzioni internazionali che tutelano i diritti degli indagati e dei prigionieri, per accendere i riflettori sulla fumosa vicenda giudiziaria che vede coinvolti Fabio e Filippo: ad oggi infatti sono stati formulati capi d'accusa poco circostanziati e fumosi e ancora non sono chiare nemmeno le tempistiche processuali. Fabio Galassi lamenta inoltre un problema all'occhio e, secondo un medico che lo ha visitato, necessita di un intervento oculistico per scongiurare complicazioni, intervento «impossibile» in quel Paese.

La richiesta della famiglia Grassi
La famiglia Galassi chiede che le istituzioni italiane, la Farnesina e l'Ambasciata italiana in Camerun (competente per territorialità anche sulla Guinea Equatoriale) si impegnino al massimo affinchè vengano tutelati e garantiti i diritti del prigioniero e garantito il diritto dei familiari e dei detenuti di avere costanti contatti: dall'inizio della vicenda che li vede coinvolti Fabio Galassi è stato sempre impossibilitato a parlare con la famiglia ed anche Filippo, da quando si trova in carcere, ha dovuto interrompere ogni contatto. La famiglia Galassi chiede che anche il Vaticano faccia pressioni sul governo, cristiano cattolico, della Guinea Equatoriale affinchè questa vicenda si concluda presto e senza intoppi e non si ripetano le costanti violazioni dei diritti umani che vengono denunciate quotidianamente dalle principali associazioni internazionali non governative.