29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Redatta una relazione dai consiglieri capitolini

Mafia a Ostia, per il M5S è parte integrante del sistema politico

«Appare evidente che il Pd tenti di ripulire la propria immagine», affermano i grillini, ma anche a destra la politica si è sempre piegata alle tre famiglie criminali del litorale: Fasciani, Triassi e Spada

ROMA (askanews) - Il Movimento 5 stelle ha preparato un documento di circa 40 pagine sul tema dell'influenza della mafia a Ostia e dei rapporti fra politica e interessi criminali, che sarà inviata alla commissione parlamentare Antimafia. Secondo quanto si apprende in ambienti vicini al M5S, la «relazione» è stata redatta da consiglieri capitolini e regionali del movimento. Secondo i 5 stelle «ad Ostia e nel X Municipio non si può più parlare di infiltrazioni di natura mafiosa, poiché da un significativo arco di tempo esse sono diventate parte integrante del sistema politico, economico, sociale e culturale del territorio». Secondo questo documento, «la politica ostiense, a destra e sinistra, si è sempre genuflessa alle tre famiglie: Fasciani, Triassi e Spada. Il M5S rappresenta il solo elemento di rottura in questa rete di affari e interessi».

Tentano di avvcinare M5s a mafia
«Appare fin troppo evidente - si legge in un passaggio della relazione - che il Pd tenta di ripulirsi la sua immagine ad Ostia in vista delle elezioni» e lo fa usando il senatore Stefano Esposito, commissario locale del Pd e oggi anche assessore ai Trasporti di Roma capitale, «come elemento di distrazione». Secondo i grillini estensori del documento «il tentativo di accostare il M5S alla mafia, con ogni mezzo anche di natura puramente diffamatoria, è evidente. E' la strategia politico mediatica del Partito democratico, che vuole delegittimare l'unica forza politica senza indagati e arrestati. Vogliono infangare il M5S».

Interesse dei clan per il porto
A giudizio del M5S, «oltre che sul Pd, occorrerà investigare anche su Forza Italia» ed in particolare «sulla Giunta Vizzani». Per questo nella relazione si chiede di «aprire anche una commissione d'inchiesta sul periodo 2003-2013». Nel merito delle osservazioni sugli intrecci affari-politica, queste le anticipazioni da segnalare: «Su Ostia da decenni si registrano ampliamenti non autorizzati degli spazi assegnati agli stabilimenti balneari, mancati pagamenti dei canoni o canoni ingiustificatamente bassi, che hanno permesso l'arricchimento dei proprietari», si legge nella relazione, che punta il dito sul fatto che molti affari dei clan criminali da anni si annidano intorno al porto turistico di Ostia. «L'interesse dei clan per l'espansione del porto sono evidenti» e in questa ottica non si può non considerare, sempre a giudizio dei redattori M5S del documento, che sia stato «Zingaretti ad operarsi per l'ampliamento del Porto e nel 2013, a concedere una proroga delle concessioni per 18 anni».