Gratteri: «In Calabria vietiamo i funerali ai boss»
Le mafie hanno costantemente bisogno del consenso popolare per dimostrare la loro forza e il funerale di un boss diventa veicolo per l'affermazione di un messaggio di forza. Queste le parole del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri
ROMA (askanews) - «Quando si ritiene che una famiglia sia mafiosa viene monitorata e si deve sapere quello che si sta organizzando. Noi in Calabria si decide, per motivi di sicurezza e di ordine pubblico, di vietare i funerali». Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, parlando a RaiNews24 dei funerali di Vittorio Casamonica a Roma.
Il bisogno del consenso popolare
«Le mafie - ha aggiunto il magistrato - stanno attente a mandare messaggi, hanno sempre bisogno del consenso popolare, devono dimostrare la loro forza anche con questi gesti».
A Roma la mafia esiste
A Roma, conferma Gratteri, le infiltrazioni mafiose sono ben presenti: «Noi - ha spiegato - già da almeno 15 anni sappiamo che la mafia, anzi più la 'ndrangheta, a Roma è presente a macchia di leopardo nel senso che non ci sono dei veri e propri locali di 'ndrangheta ma Roma viene considerata città aperta: proprio perchè è la capitale è una piazza libera, chi vuole può andare a investire».