19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Il presidente contro la corruzione nella PA

Zingaretti: «Rivolgersi all'Anac è un segno di forza, non di debolezza»

Nicola Zingaretti, a margine della presentazione del bilancio dei primi sei mesi di collaborazione con l'Anac di Raffaele Cantone, dimostra il sostegno della Regione a quei Comuni che decidono di combattere la corruzione nella pubblica amministrazione rivolgendosi ad Anac

ROMA (askanews) - «Io credo che il fatto che sempre più amministrazioni si rivolgano all'Anac sia un segno di forza e non di debolezza delle istituzioni. Non bisogna mettere la testa sotto la sabbia, è evidente che c'è un problema di cambiamento della pubblica amministrazione che non deve aspettare il pur meritorio lavoro, a posteriori, delle procure».

Gli anticorpi nella pubblica amministrazione
Così il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine della presentazione del bilancio dei primi sei mesi di collaborazione con l'Anac di Raffaele Cantone. «Noi dobbiamo introdurre nella pubblica amministrazione gli anticorpi necessari a evitare la corruzione. Quindi il protocollo con l'Anac, cioè accettare una autorità anticorruzione terza, staccata da noi ma che vigila su come si producono le gare e soprattutto su come si costruisce una struttura che produce risultati positivi, io penso che sia il modo di rispondere anche a questa domanda di trasparenza che è impellente e che tutti i giorni le cronache ci ripropongono».

Il sostegno della Regione
«Ecco perché - ha aggiunto - il protocollo è importante: troppo spesso, altrimenti, c'è il rischio di delegare alle procure e alle forze dell'ordine, che fanno il loro lavoro, il compito di reprimere la corruzione. Noi li sosteniamo fino in fondo, ma è importante aver capito la lezione e introdurre anticorpi per limitare gli spazi», ha concluso Zingaretti.