«Noi siamo dalla parte della Polizia»
Dopo il via libera del Senato, la legge sul reato di tortura aspetta l'ok definitivo di Montecitorio. I poliziotti del SAP scendono in piazza e manifestano contro la legge. FdI si schiera con le Forze dell'Ordine
ROMA - Fratelli d'Italia sostiene le proteste del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP). Giorgia Meloni comunica che il partito che guida è dalla parte delle Forze dell'Ordine, scese in piazza per protestare contro la legge sulla tortura. Come spiega il leader di FdI-An, prevedere che si possa condannare un uomo delle Forze dell'Ordine fino a quindici anni di carcere «per una fattispecie difficilmente dimostrabile come quella della 'violenza psichica'» sta a significare che si vuole nei fatti «impedire ai nostri poliziotti e carabinieri di fare il loro lavoro».
Per abuso d'ufficio già esiste la normativa
Il presidente di fratelli d'Italia ricorda, inoltre, che nel nostro Paese già esiste ed è in vigore la normativa che regolamenta la materia delicata dell'abuso d'ufficio, «esistono già delle aggravanti per punire severamente» gli agenti colpevoli del reato. Non vi è, dunque, alcuna necessità – continua Giorgia Meloni – che si introduca nuova normativa al riguardo. Procedere alla nuova legislazione significherebbe, anzi, secondo Meloni, «colpire chi difende la nostra sicurezza». Non stupisce, continua il leader di FdI-An, che a supportare la legge sia un governo che, come quello si Matteo Renzi, ha incentivato la depenalizzazione di «centinaia di reati», un altro governo di centrosinistra, come quelli che in passato «ci hanno regalato ben 5 decreti «svuota carceri» in 4 anni». Fratelli d'Italia – conclude Meloni – si schiera dalla parte «dei nostri uomini in divisa», continuando a difendere le loro istanze in Parlamento.
I motivi della protesta del SAP
Scendono in piazza a Roma, Milano e Palermo, i poliziotti del SAP per protestare contro la legge sulla tortura. La posizione del sindacato di polizia è nettamente contraria alla proposta di legge in questione, che dopo essere stata approvata al Senato e alla Camera, ora aspetta l'ultimo via libera di Montecitorio. Scendono in piazza, i poliziotti, per chiedere che non passi la norma che penalizza le Forze dell'Ordine per diventare garanzia per delinquenti e malfattori. Il sindacato autonomo di Polizia si è mobilitato per impedire ciò e per fare in modo che società e politica scelgano di stare dalla parte delle Forze dell'Ordine.
Paoloni: legge su tortura ingessa operato Forze dell'Ordine
I poliziotti del SAP hanno scelto anche Milano per coinvolgere l'opinione pubblica e convincerla che quella in esame alla Camera è una legge contro la sicurezza pubblica. Simbolicamente gli agenti di polizia, fuori dall'Expo, hanno consegnato i depliant contro la legge sul reato di tortura. Stefano Paoloni, segretario del Sindacato autonomo di Polizia, spiega le ragioni alla base della manifestazione degli agenti: da Milano a Roma per manifestare il dissenso contro l'introduzione del progetto di legge sul reato di tortura e degli alfanumerici degli Operatori di Polizia. Il reato di tortura, spiega Paoloni, «andrebbe a punire anche la sofferenza psichica, quindi chiaramente evidente che qualsiasi comportamento di Polizia possa ingenerare questo tipo di eventuale situazione». Ma, continua il segretario Sap, soprattutto non è accertabile: «Mentre una lesione fisica è chiara ed evidente, non lo è altrettanto la sofferenza psichica». Inoltre, spiega Paoloni, ciò che si mira a punire con il reato di tortura «è già previsto completamente nel nostro ordinamento, perché la violenza, la violenza privata, il sequestro di persona sono tutti reati già puniti». L'introduzione del reato, aggiunge Paoloni, «ingesserebbe l'operato delle Forze dell'Ordine».
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