17 agosto 2025
Aggiornato 16:00
Ancora liberi i due assassini di Roma

Il razzismo di chi non vuole vedere

In Italia cresce un sentimento di insofferenza nei confronti di chi ha libertà di delinquere e anche di uccidere. A Roma 689 furti al giorno. Polizia e Carabinieri sbeffeggiati da chi viene acciuffato ma rimesso immediatamente in libertà dai tribunali. Salvini: via i campi

ROMA- Prima riflessione: «Viene definito razzista chi discrimina una persona e un popolo per la sua etnia, per le sue discendenze, per il colore della pelle». Questa è in sintesi la definizione di razzista nei vocabolari italiani.
Prima riflessione: i razzisti in Italia ci sono. Vanno deplorati e combattuti.

VIETATO PARLARE DI RAZZISMO - «Il razzismo è una dottrina che sostiene la superiorità di una razza sulle altre e che propugna la necessità di mantenerla pura, evitando perciò ogni contaminazione con altre razze, ritenute inferiori, mediante severe discriminazioni razziali e talvolta anche con la persecuzione», spiega il «Grande dizionario della lingua italiana» edito
dalla Hoepli. Seconda riflessione: c’è un italiano, uno straniero, un clandestino, o uno stesso rom, che possa sostenere che in Italia si pratichi il razzismo? C’è qualcuno, uomo politico o intellettuale, moderato o estremista, che sia in grado di sostenere che venga predicata la superiorità della razza italica nei confronti di razze ritenute inferiori, mediante discriminazioni e talvolta anche con la persecuzione? Poiché nessuno può onestamente rispondere positivamente a questa domanda, la prima cosa da fare è eliminare dal lessico politico e mediatico la parola «razzismo», se si sta parlando del nostro Paese.

IL COLORE DELLA PELLE NON CONTA - Bisogna invece concentrarci sulla prima definizione, quella di «razzista».Bisogna infatti chiederci che cosa stia succedendo se una minoranza di ispirazione razzista, originariamente alimentata da livori e da frustrazioni, vede ingrossarsi ogni giorno di più le sue fila grazie al crescente consenso di persone insospettabili e con esperienze e convinzioni fino a ieri opposte a quelle che generalmente sono alla base del razzismo. Quindi è un dato di fatto che non il «razzismo», ma un sentimento razzista, stia trovando sempre più spazio in una Italia. A questa considerazione bisogna però aggiungerne un’altra: con milioni di extracomunitari regolari perfettamente integrati nel nostro paese va escluso che il rifiuto o l’avversione in aumento nell’animo degli italiani derivi dal colore della pelle o, salvo una eccezione, dalle origini etniche degli stranieri.

ROM: UN CASO ITALIANO - Conclusione: a meno che non si voglia definire razzista chi ha una sacrosanta paura per i clandestini e gli sbandati che girovagano per città e paesi, o chi vede con inquietudine l’invasione del popolo dei barconi, questo sentimento preconcetto che si sta annidando negli italiani ha un solo nome. E questo nome è Rom, o nomadi, o come li si voglia chiamare. Fra le tante cose che si sono lette in queste ore sulla mattanza romana provocata con un gesto volontario da due bosniaci in fuga, la migliore chiave di lettura la suggerisce, a nostro avviso, un articoletto nelle notizie di cronaca apparso nelle pagine romane del Corriere della Sera.

MINORI USATI COME GRIMALDELLI - Praticamente nelle stesse ore in cui le forze dell’ordine riuscivano ad acciuffare la nomade diciassettenne complice dei due assassini ancora liberi, a Roma, nella centralissima via Frattina, a due passi da Piazza di Spagna, una signora rientrando a casa alle 11 del mattino, ha trovato la porta del proprio appartamento accostata. La signora, spaventata, ha chiamato immediatamente la Polizia. I poliziotti, prontamente accorsi, sono entrati nell’appartamento e, nascoste sotto un letto, hanno trovato due nomadi minorenni dotate di tutto l’occorrente per scassinare una casa. Le due ragazzine delinquenti, hanno in seguito accertato al commissariato, erano al quarto furto in due giorni. Quindi prese. Rilasciate. Ripresa la loro attività delinquenziale. Riprese. Rilasciate, e così via. Domanda: in un paese civile, o semplicemente non percorso da correnti di pura follia, è possibile andare avanti così?

L’AUTO COME LA MITRAGLIATRICE - I due bosniaci in fuga,quante altre volte, in passato, saranno stati acciuffati e rilasciati? Mentre lanciavano la loro auto a centottanta all’ora su povere lavoratrici (anche loro extracomunitarie) che tornavano a casa stanche da una giornata di fatica, nessuno ci toglie dalla testa che sul viso abbiano avuto stampato lo stesso sorriso omicida che la storia ci ha tramandato con le immagini della banda Torreggiani in fuga con le armi spianate contro i passanti inermi nella Milano degli anni sessanta.

UN’ASSICURAZIONE CHIAMATA IMPUNITA’ - Nessuno ci toglie dalla testa che, in quel momento, sia passata nelle loro menti intossicate dall’odio l’immagine di quel nomade che, ubriaco, falciò con la sua auto quattro giovani e innocenti italiani, ma dopo un paio di giorni fu fotografato a prendere il sole dal terrazzino di un recidence che gli aveva messo a disposizione lo Stato italiano. Era agli arresti domiciliari, era senza fissa dimora e, per premiarlo delle quattro morti che aveva causato, l’Italia gli aveva trovato un confortevole domicilio. L’auto assassina di Roma è di proprietà di un rom che ha intestate altre 20-30 vetture. In un Italia dove se sei un cittadino in ritardo con il pagamento del bollo arriva l’esattore a pignorarti i mobili, a nessuno è venuto in mente di verificare quale attività possa svolgere un signore che ha intestate decine di macchine?

689 FURTI AL GIORNO - Sapete quanti furti avvengono a Roma in un giorno? Seicentottantanove (avete letto bene 689). Cioè circa 29 ogni ora. Due ogni minuto. Se c’è un razzismo strisciante in Italia è solo contro gli italiani. Preferibilmente se non hanno scorte a proteggerli, se non vivono in lussuosi comprensori guardati a vista, o abitano in povere periferie abbandonate a se stesse.

MATTEO SALVINI: ABBATTERE TUTTI I CAMPI - «Non sono poveretti ma furbi che campano alle spalle del prossimo e se non riscuotono simpatie non è perché gli italiani sono tutti brutti e cattivi ma perché ti sputano se non ti fai pulire, fanno fare l'elemosina ai bambini».

GIORGIA MELONI: CHE RISPETTINO LA LEGGE - «Sono d'accordo con il rappresentante legale dell'Associazione Nazione Rom, Marcello Ziunisi, quando sostiene che il sindaco Marino e il Comune di Roma non stanno facendo nulla per l'inclusione sociale dei rom. L'unica vera inclusione è chiudere definitivamente i campi, trattare i cittadini di etnia rom come tutti gli altri cittadini italiani e pretendere che i rom rispettino le stesse regole e le stesse leggi che i cittadini italiani sono tenuti a rispettare».È quanto ha dichiarato il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

ASSOCIAZIONE SINTI: E’STATO UN INCIDENTE - «L'incidente di Roma a Primavalle poteva capitare a chiunque e adesso in tanti lo stanno strumentalizzando perchè quella macchina era guidata da rom.
Salvini? Hitler è morto, lui lo sta resuscitando»
. Lo ha detto Davide Casadio, presidente dell'Associazione Sinti Italia, a Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.«Quello che e' successo ieri sono incidenti che succedono, poteva capitare a chiunque, sappiamo benissimo poi che rom e sinti vengono bersagliati», ha aggiunto Davide Casadio.

DE PETRIS (SEL): NO A STUMENTALIZZAZIONI- «È molto grave - ha affermato Loredana De Petris di Sel- che ci sia in queste ore qualcuno, come il capo della Lega Matteo Salvini, che anziché riflettere su un tema importantissimo come l'omicidio stradale, oggi punito con pene persino inferiori a quelle di un furto, e sui dati dell'Istat che raccontano di un vero e proprio bollettino di guerra con 3.400 morti e circa 260mila feriti ogni anno sulle strade italiane, preferisce invece utilizzare questa tragedia ai soli fini elettorali per rinsaldare le sue tesi xenofobe».

LIBRANDI (SC): TOGLIAMO I MINORI DAI FURTI - «Il tema è la legalità, il rispetto delle regole e l'integrazione. In attesa di sapere nuovi dettagli, a mio parere la cosa grave non è che la persona fermata sia di etnia Rom, ma che abbia 17 anni. Dobbiamo interrogarci su soluzione concrete, se serve severe, per salvare i minori rom dalla deriva. Occorrono misure per contrastare l'abbandono scolastico, lo sfruttamento minorile ed evitare che intraprendano la strada della criminalità. Bisogna strappare i minori rom da un futuro che, troppe volte, sembra segnato», ha affermato Gianfranco Librandi di Scelta Civica.

ALFANO: NON AVRANNO SCAMPO - «Prenderemo quelli che sono scappati con la macchina, non avranno da beneficiare di nessuna indulgenza da parte dello Stato. Pagheranno caro e pagheranno fino in fondo per quello che hanno fatto». Lo ha affermato il ministro degli Interni, Angelino Alfano, in una conferenza stampa a Firenze, dove è intervenuto su quanto accaduto a Roma.