25 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Le magagne di Expo 2015

Expo Spa indagata per induzione indebita

La società che si occupa dell'organizzazione e gestione dell'Esposizioine Universale, Expo spa, risulta indagata nell'inchiesta condotta dalla Procura di Milano a carico, tra gli altri, del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Expo spa è indagata ai sensi della legge 231 sulla responsabilità oggettiva di società per reati commessi dai propri dipendenti.

MILANO (askanews) -  Expo spa, la società che si occupa dell'organizzazione e gestione dell'Esposizioine Universale, risulta indagata nell'inchiesta condotta dalla Procura di Milano a carico, tra gli altri, del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Expo spa è indagata ai sensi della legge 231 sulla responsabilità oggettiva di società per reati commessi dai propri dipendenti. L'accusa ipotizzata dal pm Eugenio Fusco è di induzione indebita.

Manager ha ricevuto pressioni da segreteria Maroni
L'iscrizione di Expo Spa risale ad alcuni mesi fa ed è legata al reato di induzione indebita che gli inquirenti milanesi contestano a Christian Malangone, direttore generale della società. Per l'accusa, il manager sarebbe stato indotto, attraverso pressioni esercitate dal capo della segreteria di Maroni, Giacomo Ciriello, per conto dello stesso governatore, a far avere un contratto di collaborazione a Maria Grazia Paturzo (non indagata), ex collaboratrice di Maroni al Viminale quando il l'esponente del Carroccio era ministro dell'Interno. Lo stesso Maroni risponde di induzione indebita per lo stesso episodio. Il suo difensore è Domenico Aiello, nominato proprio ieri consigliere di amministrazione di Expo.

I guai di Maroni
Nel mirino della Procura di Milano è finita anche la missione istituzionale organizzata dal Pirellone il 2 giugno scorso a Tokyo nell'ambito del World Expo Tour con l'intento di promuovere all'estero dell'Esposizione Universale di Milano. Stando all'accusa, Maroni avrebbe voluto essere accompagnato dalla Paturzo, pretendendo dalla società Expo il pagamento delle spese sostenute dalla sua ex collaboratrice per un totale di 6.500 euro. Ma la società guidata da Giuseppe Sala si rifiutò di coprire le spese di una collaboratrice. Risultato: il governatore lombardo non partì mai per quel viaggio a Tokio. Un cambio di programma deciso all'ultimo minuto, quando i biglietti aerei erano già stati pagati, l'hotel prenotato e gli incontri istituzionali già fissati in agenda. Maroni scelse di volare a Berna, altra tappa del World Expo Tour, delegando il suo vice Mario Mantovani a rappresentarlo a Tokio. Il pm Fusco lo ha convocato in Procura a luglio e a dicembre scorsi. Ma il governatore lombardo non si è mai presentato davanti al magistrato per fornire la sua versione dei fatti.