20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
In 17 in Forza Italia firmano un documento critico a Berlusconi

Il disagio dei fedelissimi di Silvio: «Votiamo no, ma linea scelta ingiusta»

Forza Italia si ricompatta e vota no, come richiesto da Silvio Berlusconi, al ddl Boschi. Ma in 17 firmano un documento fortemente critico verso la linea assunta. «Voteremo contro - fanno sapere - non per disciplina di gruppo ma per affetto e lealtà» nei confronti del leader.

ROMA - Forza Italia si ricompatta e vota no, come richiesto da Silvio Berlusconi, al ddl Boschi. Ma in 17 firmano un documento fortemente critico verso la linea assunta. «Voteremo contro - fanno sapere - non per disciplina di gruppo ma per affetto e lealtà» nei confronti del leader».

IL DISAGIO DEI FEDELISSIMI - «Desideriamo rappresentarti - scrivono i 17 deputati a Berlusconi - il nostro profondo disagio e dissenso rispetto alla decisione di votare contro le riforme istituzionali all'esame della Camera. Siamo infatti convinti della bontà del percorso che era stato avviato con il cosiddetto 'patto del Nazareno', un percorso che ci aveva rimesso al centro della vita politica del Paese e che ci aveva consentito di partecipare ad un processo di riscrittura della Costituzione che per la logica fisiologia della politica non poteva che avere natura 'compromissoria'».

IL RIMPIANTO DEL NAZARENO - «Siamo quindi convinti della bontà del lavoro fatto prima di noi dai colleghi del gruppo parlamentare del Senato, cui va - sottolineano - la nostra solidarietà nel momento in cui ne viene messo così pesantemente in discussione l'operato, così come dal lavoro che è stato fatto in Commissione Affari Costituzionali Camera e - prima della rottura con il Partito Democratico - in Aula alla Camera. Non abbiamo votato norme mostruose né partecipato ad una svolta autoritaria del Paese, ma semmai abbiamo contributo a migliorare norme che nell'altro ramo del Parlamento il nostro gruppo aveva già approvato anche su Tua indicazione».

NESSUNA UNITÀ - «Siamo altresì persuasi - proseguono - che la conduzione del nostro gruppo parlamentare mostri quotidianamente un deficit di democrazia, partecipazione ed organizzazione: non è pensabile, per rispetto dell'intelligenza di tutti, che si continui a riunirsi per ratificare decisioni già prese altrove e che magari Ti vengono rappresentate come decisioni unitarie del gruppo. Ebbene come dimostra questo documento il gruppo non è nè unito né persuaso dalla linea che è stata scelta».

INCOMPRENSIONI E STARSCICHI: LA CRISI DEGLI ULTIMI MESI - «Ti diciamo dunque con franchezza e lealtà - insistono i 17 deputati di Forza Italia - che non ci iscriveremo al Comitato per il No contro queste riforme, andando a sostenere le stesse tesi del Movimento 5 Stelle o di Sel, né riteniamo che un partito come il nostro possa subire i diktat di chi si propone, prima di eventuali alleanze in vista delle elezioni regionali, di 'verificare il nostro comportamento in Parlamento'. Lo troviamo offensivo per la nostra dignità di partito e di parlamentari. Con altrettanta lealtà ti diciamo che non comprendiamo come in questi ultimi mesi si sia persa la cognizione di quali siano i luoghi decisionali all'interno del Partito, e crediamo di doverti rappresentare la necessità che ad ogni livello sia recuperata una piena democrazia degli organismi, partendo dalla centralità dei gruppi parlamentari e dal loro diritto di autodeterminare i propri organismi». «Non ci sfugge tuttavia la peculiarità del momento storico che stiamo vivendo né siamo insensibili al tuo invito all'unità. Voteremo dunque - e la conclusione - come da te indicato non per disciplina di gruppo, ma per affetto e lealtà nei tuoi confronti. Lo facciamo contraddicendo le nostre convinzioni, e dicendoTi con franchezza, che situazioni simili in futuro non potranno vederci silenti».