24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
La Lega boccia Marino e la legge Merlin

Salvini: «Noi rivogliamo le case chiuse, non la chiusura dei quartieri»

Arriva il primo quartiere a luci rosse della Capitale. L'idea è del presidente del IX municipio, Andrea Santoro, e del sindaco di Roma, Ignazio Marino. Ma non tutti sono d'accordo: la proposta ha già sollevato perplessità, critiche ed imbarazzi. Ecco cosa ne pensa il leader della Lega Nord, Matteo Salvini.

ROMA - Arriva il primo quartiere a luci rosse della Capitale. L'idea è del presidente del IX municipio, Andrea Santoro, e del sindaco di Roma, Ignazio Marino. L'Eur, durante la notte, si trasforma in una casa di tolleranza a cielo aperto: allora perché non creare un'area ad hoc – con tanto di camper dove consumare il piacere, e medici che controllino le condizioni igienico-sanitarie delle prestazioni - per regolamentare il fenomeno della prostituzione? Ma non tutti sono d'accordo: la proposta ha già sollevato perplessità, critiche ed imbarazzi. Gli abitanti della zona in questione - l'Eur - sono contrari. La maggior parte dei partiti, come il M5S e Forza Italia, hanno rifiutato di esporsi sulla questione, e non hanno voluto rilasciare né dichiarazioni né interviste. Gli unici ad avere le idee chiare e a non aver paura di metterci la faccia sono gli esponenti della Lega Nord, che chiedono l'abolizione della Legge Merlin e la riapertura delle case chiuse.

LEGA NORD: CHIEDIAMO L'ABOLIZIONE DELLA LEGGE MERLIN - La cosiddetta Legge Merlin del 1958, attualmente in vigore, vieta l'esercizio delle case di prostituzione nel territorio dello Stato italiano. Ma, secondo i dati raccolti dalla Commissione Affari Sociali della Camera, in Italia sono presenti circa 70.000 prostitute e gli italiani sono i primi «consumatori» europei di sesso a pagamento. La Lega Nord ha proposto da tempo un referendum abrogativo totale sulla legge Merlin, e il primo a metterci la faccia è stato proprio il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che ha postato su facebook un messaggio forte e chiaro: «Se organizzassimo un Referendum Popolare per l'abrogazione della legge Merlin, per togliere dalle strade, regolamentare e tassare la prostituzione, recuperando qualche miliardo, chi di voi firmerebbe?", si chiedeva qualche tempo fa sul noto social network il leghista. «Sono tre i motivi principali per cui va abolita la Legge Merlin: la prostituzione va regolarizzata prima di tutto perché fonte di guadagno illecito. In secondo luogo sarebbe possibile monitorare la sicurezza e la sanità delle donne in condizioni precarie sulla strada. Ma, ultimo ma non per importanza, sarebbe importante tassare la prostituzione, recuperando miliardi di euro.», ha proseguito.

SALVINI: LO ZONING ALL'EUR E' UNA FOLLIA, RIAPRIAMO LE CASE CHIUSE - Il segretario federale della Lega Nord, è deciso a «riaprire le case chiuse e togliere le ragazze dal racket e dalle strade", ma non è d'accordo con le soluzioni del governo Renzi: «In Parlamento c'è una proposta del Pd che non condividiamo: prevede che la prostituzione possa essere esercitata nei condomini e nei singoli appartamenti», ha chiarito Salvini, «noi vogliamo invece che si ritorni al sistema moderno, pulito e trasparente delle case chiuse», ha concluso. Il leader del Carroccio ha illustrato l'esito di un sondaggio commissionato a Swg, secondo il quale l'abolizione della Merlin incontra il favore del 71% degli intervistati. La Lega è però fortemente contraria alla proposta del sindaco di Roma, Ignazio Marino, e del presidente del IX municipio, Andrea Santoro: «No ai bordelli a cielo aperto. E' un'idea folle. La prostituzione deve essere regolamentata e tassata come qualsiasi altra attività", ha ribadito il leader della Lega Matteo Salvini a proposito dello zoning progettato nel quartiere Eur. «L'ultima trovata di Marino è solo uno spot pubblicitario», ci conferma oggi il leghista Federico De Cesare dall'Ufficio Stampa della Lega Nord: «La sua è una proposta irrealizzabile che non avrà seguito. Noi, invece, chiediamo mediante referendum l'abolizione della Legge Merlin e la riapertura delle case chiuse per regolamentare finalmente il fenomeno della prostituzione».