19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Omicidio del piccolo Stival

«Veronica Panarello donna d'indole malvagia»

Il giudice: «La mancanza di elementi per comprendere il movente del gravissimo gesto non assume rilevanza. Evidente volontà di infliggere sofferenza».

RAGUSA - Quello che emerge dall'ordinanza con cui il gip di Ragusa Claudio Maggioni ha convalidato il fermo nei confronti di Veronica Panarello è un profilo psicologico della donna altamente complesso, che unito alle sue ricostruzioni più volte smentite dalle videocamere di sorveglianza, ha contribuito a determinare un quadro indiziario di «gravità rilevante».
Per il gip, «la mancanza di elementi per comprendere il movente del gravissimo gesto non assume rilevanza», per la 26enne che «ha avuto il tempo e l'occasione per uccidere il figlio» Loris Stival, «strangolandolo» con una fascetta di plastica di cui «aveva disponibilità» e «gettare il corpo esanime nel canale di scolo dove è stato ritrovato».

Evidente volontà di infliggere sofferenza - Ma non solo. Maggioni infatti si è soffermato a delineare l'atteggiamento mantenuto da Veronica Panarello nel momento in cui avrebbe ucciso il figlio di 8 anni lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina, sottolineando la condotta «cinica» della mamma, unita ad una sua «evidente volontà di volere infliggere alla vittima sofferenze», con «un'azione efferata», segno di «un'indole malvagia», «incapace di controllare gli impulsi omicidi» e senza «il più elementare senso d'umana pietà».

Veronica Panarello insomma, per il giudice «ha mentito». E questa sua reticenza sarebbe indissolubilmente legata alla sua presunta grave responsabilità. «Ha mentito - scrive Maggioni - sulle fondamentali circostanze di avere accompagnato il figlio Loris a scuola» e la Polo nera di Veronica Panarello «è passata dal luogo dove è stato trovato il corpo del piccolo per due volte» tra le 8,33 e le 9,25, all'orario compatibile con la morte di Loris, stimata tra le 9 e le 10.
A confermare la «personalità problematica» di Veronica, per il gip sarebbe anche il suo negare agli inquirenti di aver tentato il suicidio per due volte in età adolescenziale, come raccontato invece agli investigatori da sua madre, Angela Anguzza.
La mamma di Loris Stival dunque deve restare in carcere, e l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare è giustificata da un «fondato pericolo di fuga» nonché dal pericolo di reiterazione di questo terribile delitto del quale è accusata.