2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Omicidio Ragusa

Il piccolo Loris strangolato con una fascetta

Il dato è emerso dall'autopsia effettuata sul corpo del bambino. Questa mattina sul luogo del ritrovamento del cadavere è tornata la polizia Scientifica per effettuare nuovi rilievi, dopo che la notte scorsa erano state passate al setaccio le abitazioni della famiglia Stival e del cacciatore Orazio Fidone, colui che ha trovato il corpo del ragazzino.

SANTA CROCE CAMERINA - Sarebbe stato soffocato con un laccio, e non strangolato con le mani, il piccolo Andrea Loris Stival, scomparso da Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, sabato mattina e ritrovato cadavere nel pomeriggio dello stesso giorno. Il dato è emerso dall'autopsia effettuata sul corpo del bambino. Questa mattina sul luogo del ritrovamento del cadavere è tornata la polizia Scientifica per effettuare nuovi rilievi, dopo che la notte scorsa erano state passate al setaccio le abitazioni della famiglia Stival e del cacciatore Orazio Fidone, colui che ha trovato il corpo del ragazzino.
Secondo fonti qualificate i segni trovati sul volto di Andrea Loris Stival sarebbero stati causati proprio dal laccio con cui il bambino sarebbe stato ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Il dato è emerso dall'autopsia effettuata dal medico legale sul corpo del bambino che è stato ritrovato in Contrada Punta Braccetto, a circa tre chilometri dall'abitazione dove vive la famiglia Stival.

Il nonno del bimbo: c'è un funerale in casa
«Abbiamo un funerale in casa». Lo ha detto Francesco Panarello, nonno materno di Andrea Loris Stival, ai cronisti che attendono davanti casa della famiglia a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. L'uomo è sceso dall'abitazione di via Garibaldi 82 insieme al figlio Salvatore, accettando in un primo momento di rilasciare un'intervista, ma facendo subito dopo dietro front alla domanda di un cronista su quale fosse il clima in casa.

Preside scuola: nessun segnale d'allarme dalla famiglia
«Ho conosciuto i genitori di Loris e per me erano persone normalissime, attente ai figli come tanti altri. Nessun sospetto, nella maniera più assoluta. Nessun segnale di allarme. Per noi la famiglia era presente e partecipava alla vita scolastica del loro bambino». Lo ha detto a Sky TG24 Hd Giovanna Campo, la preside della scuola elementare di Santa Croce Camerina frequentata da Loris.
«Abbiamo consegnato agli investigatori - ha aggiunto la preside - tutto il materiale che era in nostro possesso. Quello che avevamo di Loris, lo abbiamo consegnato, anche il giornale di classe per verificare il numero delle assenze che contrariamente a quello che si dice era minimo. Dall'inizio dell'anno si sono riscontrate solo due assenze e nessuna entrata posticipata».
«Loris - ha spiegato ancora - era un bambino sveglio, intelligente, perfettamente integrato con il resto della classe e aveva ottimi rapporti con i docenti. Ora il nostro obiettivo è quello di cercare di tutelare i bambini piccoli che frequentano questa scuola perché l'episodio ha sconvolto tutti quanti: l'intera città, la comunità scolastica».