16 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Ambiente | Goletta Verde

Nell'Adriatico 27 rifiuti galleggianti ogni kmq

Ottantasette ore di osservazione dei rifiuti galleggianti nei mari italiani e 1700 km di mare monitorati da Goletta Verde e Accademia del Leviatano nell'estate 2014: sotto la lente di ingrandimento il marine litter che assedia i nostri mari.

ROMA - Ottantasette ore di osservazione dei rifiuti galleggianti nei mari italiani e 1700 km di mare monitorati da Goletta Verde e Accademia del Leviatano nell'estate 2014: sotto la lente di ingrandimento il marine litter che assedia i nostri mari. Sono quasi 700 i rifiuti rilevati sulle tratte costiere prese in considerazione: dal Tirreno Settentrionale alla Civitavecchia - Barcellona; dal Tirreno centro-meridionale, allo Ionio al Mar Adriatico. Nei nostri mari si contano fino a 27 rifiuti galleggianti ogni chilometro quadrato (kmq). Rifiuti per lo più plastici con una percentuale di quasi il 90%. Lungo le rotte di Goletta Verde il team di osservatori ha incontrato 1 rifiuto plastico ogni 10 minuti.

IL «RECORD» DELL'ADRIATICO - Il mare più «denso» di rifiuti è il Mar Adriatico con 27 rifiuti galleggianti ogni kmq di mare, un bacino che si distingue anche per la quantità di rifiuti plastici derivanti dalla pesca: il 20%, considerando reti e polistirolo galleggiante, frammenti o intere cassette che si usano per contenere il pescato, percentuale che viene superata solo dalle buste pari al 41% e dai frammenti di plastica al 22%. Il Mar Tirreno con una densità di rifiuti pari a 26 ogni kmq conta invece la più alta percentuale di rifiuti di plastica: il 91%. Da notare che di questa ben il 34% è costituito da bottiglie (bevande e detergenti) che superano la percentuale di buste di plastica (29%) che, invece, fino all'anno scorso avevano il sopravvento. Meglio il Mar Ionio che grazie alla sua posizione geografica conta «solo» 7 rifiuti ogni kmq di mare. E, ancora, 4 rifiuti ogni Kmq per la tratta transfrontaliera Civitavecchia - Barcellona, monitorata da Accademia del Leviatano dove, però, sono stati presi in considerazione solo i rifiuti maggiori di 20 cm e in ambiente di mare alto. Nelle restanti tratte Goletta Verde ha monitorato i rifiuti dai 2,5 cm in su e ben il 75% del totale è costituito da rifiuti inferiori ai 20 cm. Le tratte più «dense» di rifiuti sono la costa di Castellammare di Stabia, dove si possono contare più di 150 rifiuti ogni kmq; più di 100 i rifiuti al kmq davanti la costa abruzzese di Giulianova e più di 30 sul Gargano, tra Manfredonia e Termoli. Bisogna comunque sempre considerare come in ambito costiero possa essere alta la variabilità del campionamento.

GOLETTA VERDE - Sono questi, in sintesi i risultati del monitoraggio eseguito dalla Goletta Verde, la campagna di Legambiente realizzata con il contributo di Coou - Consorzio obbligatorio oli usati, Novamont e Nau!, e dall'Accademia del Leviatano nell'estate 2014, secondo il protocollo scientifico elaborato dal Dipartimento Difesa della natura di Ispra e dal Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, usando la classificazione di rifiuti OSPAR/ TSG-ML. Anche se non siamo ai livelli del plastic vortex, l'isola di rifiuti galleggianti formatasi nell'Oceano Pacifico, la plastica rappresenta un grave problema ambientale anche nei nostri mari. Il Consiglio Generale della Pesca nel Mediterraneo (FAO) afferma che oltre 6 milioni di tonnellate di materiali solidi e pericolosi di origine umana vengono scaricati ogni anno nei mari del mondo. Indiscutibili sono anche le ripercussioni che la discarica marina genera sull'ambiente, sull'economia e sulla fauna marina. Basti pensare che l'ingestione di rifiuti è tra le principali cause della morte delle tartarughe marine. Senza contare l'impatto delle microplastiche (i frammenti più piccoli che si generano per degradazione dei materiali ad opera degli elementi climatici) che, ingerite direttamente o involontariamente dalla fauna marina, entrano nella nostra catena alimentare.