19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
FORZA ITALIA

Silvio Berlusconi non è più senatore

RP | RP | RP | L'Aula del Senato ha votato la decadenza per il leader di Fi, dopo la condanna definitiva per frode fiscale. Il Cavaliere ha perso quindi l'immunità parlamentare. Momenti di tensione a Palazzo Madama

ROMA - Silvio Berlusconi è decaduto dalla carica di senatore, perdendo anche l'immunità parlamentare a cui più volte è ricorso in questi vent'anni. Lo ha deciso l'Aula del Senato con 9 votazioni distinte perché sull'ordine del giorno il senatore proponente Giacomo Caliendo di Forza Italia (Fi) ha chiesto la votazione per parti separate del dispositivo.

LE 9 VOTAZIONI - Questi i risultati delle bocciature, dal primo all'ultimo odg: 192 no, 114 sì, 2 astenuti; 193 no, 114 sì, 2 astenuti; 193 no, 114 sì, 2 astenuti; 194 sì, 113 no, 2 astenuti; 194 sì, 114 no, 2 astenuti; 194 sì, 112 no, 4 astenuti; 192 no, 115 sì, 2 astenuti; 191 no, 115 sì, 3 astenuti; 194 no, 114 sì, 2 astenuti; 192 no, 115 sì, 2 astenuti.

Grasso ha autorizzato la convocazione della Giunta per l'individuazione dell'eletto subentrante al Cavaliere, che dovrebbe essere il molisano Ulisse Di Giacomo.

URLA DA FI - Prima del voto dai banchi del centrodestra sono volati insulti al presidente del Senato, Pietro Grasso, e verso gli ultimi quattro senatori a vita, nominati da Napolitano. Poi alcuni senatori di Forza Italia si sono alzati in piedi e hanno scandito gli slogan «vergogna, Grasso vai a casa».

GRASSO, DISSENSO DA STADIO - Il presidente Grasso non si è scomposto, ha avvisato che «questo è uno spettacolo che va nel Paese in diretta», poi ha chiesto al senatore Questore di richiamare il suo gruppo altrimenti «vi faccio allontanare», ha detto rivolto ai contestatori. «Accetto il dissenso comunque lo si esprima, anche se le manifestazioni continuano ad essere da stadio», ha spiegato Grasso dopo la dichiarazione di voto contrario alla decadenza espressa da Gabriele Albertini, rivolgendosi alle proteste dei senatori di Fi che hanno nuovamente criticato la posizione assunta dal presidente sulla vicenda della decadenza di Silvio Berlusconi.