20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
PARTITO DEMOCRATICO

Da Berlusconi «escalation violenta. Per sfuggire alla legge è pronto a incendiare l'Italia»

RP | RP | Leva (Pd): «Invocare la piazza contro una sentenza emessa da un tribunale rappresenta un punto di rottura con la storia della Repubblica e con il nostro sistema democratico. E' una strategia che mira a produrre tensione»

ROMA - «Stiamo assistendo a un`escalation con toni sempre più violenti da parte di Berlusconi. Oramai è chiaro che per sfuggire alla legge è pronto a incendiare l'Italia. Cedere al suo ricatto e alle sue minacce, creerebbe un precedente devastante per la tenuta stessa delle istituzioni democratiche», ha affermato in una dichiarazione il responsabile Giustizia del Partito democratico (Pd) Danilo Leva.

STRATEGIA DI TENSIONE - A proposito della manifestazione di Forza Italia (Fi) del 27 novembre, Leva ha detto: «Invocare la piazza contro una sentenza emessa da un tribunale rappresenta un punto di rottura con la storia della Repubblica e con il nostro sistema democratico. E' una strategia che mira a produrre tensione logorando il Paese e che rende Berlusconi sempre più anti-stato. Di fronte a queste parole le forze politiche democratiche hanno il dovere di reagire costruendo un argine in difesa delle istituzioni».

BINDI, GOVERNO PROSEGUA - Dal canto suo Rosy Bindi ha chiarito: «Domani pensiamo che verrà votata la decadenza di Berlusconi, ma il governo dovrà continuare a operare per il bene del Paese. Naturalmente sono tra coloro che ritiene che la stabilità non sia un valore in sé ma che debba essere messa al servizio di scelte che devono essere fatte per il nostro Paese, ponendo al centro la crescita, il lavoro e una voce forte in Europa».

A chi le ha chiesto se il governo arriverà al semestre europeo, l'esponente del Pd ha replicato che «noi lavoriamo per questo, e credo che ciò che è accaduto anche nel centrodestra sia legato molto alla stabilità del governo, che aveva ricevuto in ottobre una fiducia molto ampia su un discorso molto chiaro del presidente Letta, ovvero separare nettamente il governo dalla vicenda giudiziaria del presidente Berlusconi. Ma da allora sembra che tutto sia stato rimesso in discussione».

CUPERLO, COSE DA STORICI - Il candidato alla segreteria Pd, Gianni Cuperlo non è rimasto impressionato dall'appello che il Cavaliere ha rivolto al Pd perché rinunci a votarne la decadenza da senatore della Repubblica: «Sono anni, tra poco saranno decenni, che si discute sempre dello stesso argomento. Siamo all'epilogo di lunga stagione politica e di un ciclo storico che finirà sui libri di storia».