18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
FORZA ITALIA

«Non mi dimetto ho la fiducia di milioni di italiani che vedono in me il leader del centrodestra»

RP | RP | Il Cavaliere alla vigilia del voto di decadenza ha ribadito che c'è «un'odio totale» verso di lui da parte della magistratura e i parlamentari che domani voteranno la decadenza si «dovranno vergognare»

MILANO - «No. Non penso di potermi dimettere, ho la fiducia di milioni di italiani che vedono in me il leader del centrodestra», ha detto Silvio Berlusconi durante La telefonata su Canale 5, alla vigili del voto della sua decadenza da senatore. Il Cavaliere ha ribadito che c'è «un'odio totale» verso di lui da parte della magistratura e i parlamentari che domani voteranno la decadenza si «dovranno vergognare».

RICORSO A PROCESSO MEDIASET - L'ex premier ha ricordato le carte «americane», che riaprirebbero il processo Mediaset, dove è stato condannato per frode fiscale: «Nei prossimi giorni verrà presentato il ricorso per riaprire questo processo» perché «le corti non hanno voluto ascoltare alcuni testimoni dato che l'unico obiettivo era di condannarmi».

NESSUN ACCORDO SEGRETO - Quindi il leader di Forza Italia (Fi) ha ribadito che «non c'è mai stato un patto per un salvacondotto che mi riguardasse» con il Colle o il governo, «mai, prima di fare l'accordo di governo non ho mai parlato di qualcosa che mi riguardasse. Ho pensato che si potesse lavorare per il bene comune e invece questi signori sono ossessionati da due cose: eliminare Berlusconi e tassare gli elettori di centrodestra».

FERITA MORTALE A DEMOCRAZIA - Poi il Cavaliere è tornato alla carica da Studio Aperto di Italia uno: «Quello che sta avvenendo è una ferita mortale alla nostra democrazia, così la nostra diventa una democrazia dimezzata. Non è accettabile che si voti la decadenza attraverso la forzatura della legge Severino che diventa così anticostituzionale. C'è un potere ormai incontrollabile della magistratura».

LETTA HA FALLITO - Per Berlusconi «il governo Letta ha fallito le sue missioni, ci riuniamo a breve per arrivare a un giudizio comune sulla legge di stabilità e per prendere una decisione».

MANIFESTAZIONE PACIFICA - Sulla manifestazione di Forza Italia del 27 novembre, l'ex premier ha detto: «Domani scenderanno in piazza cittadini consapevoli di quello che sta avvenendo, scendono in piazza non per difendere me ma perché hanno a cuore la nostra libertà e il futuro democratico del Paese. Sarà una manifestazione assolutamente legittima e pacifica».

L DI STABILITA' DELLE POLTRONE - Quindi Berlusconi si è recato alla riunione dei gruppi di Fi, esordendo: «E' bello essere qua con voi, siete tutti simpatici. Prima non potevo dirlo. Ho ripreso a comunicare, domani alle 21 sono da Vespa a Porta a Porta. Venite al partito, le mie porte - ha aggiunto - sono aperte a tutti». Dopo i convenevoli il leader di Fi ha commentato sulla manovra: «Questa è la legge di stabilità delle poltrone».

IO NON HO PAURA - Anche con i suoi eletti il Cavaliere ha deciso di parlare di sé: «Non siamo una vera democrazia, siamo una democrazia dimezzata. Pensate cosa hanno fatto a me. Quello che sta succedendo a me riguarda tutti perché può succedere a chiunque. Mi dicono che tra le procure di Napoli e Milano c'è una gara di velocità per chi mi agguanta prima. Io non ho paura. Dobbiamo essere tutti missionari di libertà e verità».

WSJ, TENTATIVO DISPERATO - Intanto il Wall Street Journal ha pubblicato in prima pagina: «Berlusconi annuncia nuove prove che potrebbero discolparlo». Secondo il Wsj, il Cavaliere: «Ha lanciato un tentativo disperato per ribaltare la sua sorte due giorni prima di un voto che potrebbe espellerlo dal Senato italiano».