24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
FRATELLI D'ITALIA

«Oggi, nel silenzio totale verrà abrogato il reato di immigrazione clandestina»

RP | RP | RP | RP | Il coordinatore di Fdi Crosetto: «Il messaggio sarà: potete delinquere, tanto non possiamo tenervi in carcere e nemmeno rispedirvi a casa». Sul piano privatizzazioni: «Enrico Letta sta iniziando a rivelarsi. Oggi parte la svendita dei gioielli di famiglia»

ROMA - «Oggi, nel silenzio totale, verrà surrettiziamente abrogato il reato di immigrazione clandestina.

Non succederà con un dibattito serio e vero sul tema, ma semplicemente togliendo ogni risorsa per il rimpatrio dei clandestini». Lo ha dichiarato il coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia (Fdi), Guido Crosetto.

MESSAGGIO E' DELINQUETE PURE - «Non avendo il coraggio e forse nemmeno la maggioranza per affrontare il tema in un confronto democratico in Parlamento, il governo Letta decide di trovare un altro sistema per raggiungere l'obiettivo, ha aggiunto Crosetto. Il messaggio sarà: potete delinquere, tanto non possiamo tenervi in carcere e nemmeno rispedirvi a casa».

LETTA SVENDE GIOIELLI FAMIGLIA - Più tardi Crosetto ha diffuso una nota contro il piano privatizzazioni, presentato oggi dal premier Enrico Letta: «Letta sta iniziando a rivelarsi. Oggi parte la svendita dei gioielli di famiglia. Il motivo principale per cui il presidente del Consiglio è stato immediatamente supportato da precise lobby finanziarie diventa evidente con la decisione di mettere in vendita quote azionarie di società serie e solide. Non si parla, infatti, di cedere o di chiudere i carrozzoni pubblici, ma di svendere, visto il periodo di crisi, le migliori società di cui lo Stato è azionista».

IL PREMIER E I CLUB OSCURI - «Il risultato - ha aggiunto - sarà un ulteriore impoverimento dell'Italia visto che il debito non subirà rallentamenti nella crescita. Penso sia un suicidio consentire a Letta un programma di questo tipo e che vada programmata un'opposizione durissima sul tema, anche chiedendo ad una commissione speciale di verificare quanto una scelta di questo tipo possa essere influenzata dall'appartenenza, ora sospesa, del presidente Letta ad alcuni 'club' internazionali il cui scopo costitutivo è poco chiaro. Ho l'impressione, e sarò felicissimo di essere smentito dal premier, che in questa scelta non ci sia di mezzo l'interesse pubblico e nazionale ma logiche molto parziali e private».