Anche Letta conferma, la seconda rata Imu non si paga
Il Premier: «Si è creato un cortocircuito mediatico legato alle frasi del ministro Saccomanni sull'imposta, poi usate per polemiche. Ha detto tutto quello che ho detto io e che il governo ha deciso»
ROMA - «Si è creato un cortocircuito mediatico legato alle frasi del ministro Saccomanni sull'Imu, poi usate per polemiche. Il ministro ha detto tutto quello che ho detto io e che il governo ha deciso: la decisione è già assunta, le famiglie italiane non pagheranno la seconda e terza rata Imu 2013. Non c'è da montare nessuna ulteriore polemica». Lo ha precisato il premier Enrico Letta dopo il Consiglio dei ministri (Cdm) di oggi.
SU IMU GIÀ DECISO - «Questo è il tema, ha aggiunto Letta. Non c'è da fare nessuna discussione. Voglio essere secco e ultimativo. La seconda rata non si pagherà: è una decisione già assunta politicamente, e la applicheremo tecnicamente nei prossimi giorni».
BASTA A INFRAZIONE UE - Il presidente del Consiglio ha poi annunciato che il governo si darà da fare per ridurre le infrazioni comunitarie: «Il Cdm ha approvato due importanti pacchetti di norme che servono per recuperare il ritardo in materia di infrazioni comunitarie. L'impegno è di arrivare al semestre di presidenza italiano di Ue con un recupero di queste infrazioni: non sarebbe serio se si arrivasse a guidare l'Ue con una serie di infrazioni comunitarie su tutti i fronti. E' una priorità accelerare perché non è sopportabile avere record negativi di infrazioni. Tutto il governo è impegnato per accelerare».
STIAMO LAVORANDO SU AMBIENTE - Il Cdm ha avviato l'esame del collegato ambiente alla legge di stabilità, ha riferito il primo ministro, aggiungendo che si tratta di un provvedimento «pieno di importanti normative in materia ambientale che servono a semplificare. Essendo un collegato - ha proseguito Letta - avrà rapidità nell'iter in Parlamento. Ci siamo presi qualche giorno per sciogliere gli ultimi nodi e la settimana prossima sarà approvato».
MAI DETTO PALLE D'ACCIAIO - Infine il capo del governo è tornato sulle sue «palle d'acciaio»: «Sono rimasto allibito da un cortocircuito comunicativo. Non c'è nessun cambio di passo o volontà strategica diversa. Rassicuro tutto coloro che in queste ore se ne sono occupati, è una frase che non ho mai detto».
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