19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Fisco | IMU

Nel governo tutti d'accordo, la seconda rata dell'Imu non si paga

D'Alia: «Bisogna intervenire con ulteriori tagli di spesa, ognuno dovrà assumersi la responsabilità», Alfano: «Anche Saccomanni, pur nella difficoltà della situazione, ha detto che si può eliminare», Fassina: «Una soluzione va trovata e siamo determinati a risolvere il problema»

ROMA – Nel governo tutti hanno rassicurato: la seconda rata dell'Imu non si pagherà.

D'ALIA, RESPONSABILITA' SU COPERTURE - Il ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia ha detto ai microfoni di Sky tg24: «Non far pagare la seconda rata dell'Imu è l'impegno del governo. Molto seriamente - ha aggiunto D'Alia - il ministro Saccomanni ha posto il tema delle coperture, nel senso che bisogna intervenire con ulteriori tagli di spesa e quindi ognuno dovrà assumersi la responsabilità di individuare quali sono le priorità in questo campo».
D'Alia ha continuato: «E' un lavoro complesso - ha detto il ministro per la Pa - che va fatto con serietà e senza annunci che non hanno significato. E' facile fare rivendicazioni di principio, poi bisogna tradurre tutto in fatti concreti che hanno ricadute».

ALFANO, SACCOMANNI HA DATO OK - Il vicepremier Alfano ha ricordato: «La seconda rata Imu non si pagherà. E' un impegno assunto con il Parlamento e con gli italiani ed è un impegno che sarà mantenuto, che dovrà essere mantenuto. Anche il ministro Saccomanni, pur nella difficoltà della situazione, ha detto che si può eliminare».

FASSINA, DETERMINATI A RISOLVERE PROBLEMA - Il viceministro all'Economia, Stefano Fassina è tornato sull'argomento: «Sul no al pagamento della seconda rata Imu c'è un impegno del governo che verrà rispettato. Il reperimento delle risorse è certamente difficile, come ha detto Saccomanni che non è certamente un pasdaran dell'austerity, ma una soluzione va trovata e siamo determinati a risolvere il problema», ha detto il viceministro ad Avvenire.
«Noi abbiamo stanziato un miliardo ai Comuni per ridurre le tasse sulla prima casa, ha continuato Fassina. Poi, il governo è assolutamente disponibile ad accogliere le proposte della maggioranza. C'è già un paletto sull'aliquota massima. Il tetto al 2,5 per mille va regolato appunto in base al capitolo detrazioni. Se serve fissarle a livello nazionale, per evitare che qualche Comune possa innalzare troppo la Tasi, siamo assolutamente disponibili. E sono d'accordo - ha concluso - che bisogna tener conto anche del numero dei figli, perché è un dato che incide sulla capacità contributiva».