20 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Trasporto aereo

Colaninno: «Abbiamo commesso degli errori, ora si migliori governance»

Il presidente uscente di Alitalia , Roberto Colaninno: «L'area commerciale, il marketing e persino la comunicazione non sono stati all'altezza della sfida che avevamo davanti»

ROMA - «Oggi posso dire che negli anni passati abbiamo commesso degli errori di valutazione su altri fronti, pagandone poi le conseguenze: l'area commerciale, il marketing e persino la comunicazione non sono stati all'altezza della sfida che avevamo davanti». Il mea culpa è del presidente uscente di Alitalia, Roberto Colaninno, intervistato dal Sole 24 Ore.

PROBLEMA ERA CORE BUSINESS - «In questo senso, abbiamo forse mancato di visione anche nella scelta dell'amministratore delegato più idoneo per il rilancio della compagnia - ha proseguito - Sabelli si è concentrato nella generazione dei ricavi collaterali al servizio aereo con ottimi risultati, ma poi ci siamo resi conto che la vera criticità riguardava il core business, cioè rotte e destinazioni. La svolta non è arrivata neppure con Ragnetti - ha spiegato Colaninno - ma a quel punto la situazione del gruppo era già critica: ora è Gabriele del Torchio che sta cercando di rimettere ordine nelle strategie e rendere appetibile la compagnia ai potenziali partner internazionali».

ESSERE COMPRATI E' SCONFITTA - «Certamente non sono contento di come sono andate le cose: essere comprati, per me, è sempre una sconfitta, ha detto Colaninno. Ma quanto è successo, gli errori commessi, possono essere di insegnamento per tutti: la prossima Alitalia, quella che emergerà dall'aumento di capitale, dovrà avere non solo nuovi soci, ma anche una governance migliore. A cominciare dal consiglio di amministrazione, che potrebbe avere molti meno consiglieri di quello attuale».

NON C'E' SOLO AIR FRANCE - «Tirare la corda non conviene troppo neanche anche ad Air France: l'ultima cosa che desiderano i francesi, è un'Alitalia che si unisce a un altro partner più grande e gli porta la concorrenza in casa», ha affermato il presidente uscente di Alitalia, che ha continuato: «Detto questo confermo che non esiste solo Air France: senza commentare, le ricordo l'interesse di Ethiad o quello di Aeroflot».

Air France, ha spiegato il numero uno di Immsi, «sta solo cercando di massimizzare le condizioni favorevoli per ridurre al minimo i suoi rischi finanziari. I francesi sanno bene che sul piano industriale non possono pretendere che Alitalia si ritiri dalle rotte intercontinentali, le uniche su cui le compagnie guadagnano. Vogliamo rimanere partner dei francesi - ha concluso Colaninno - ma non sottomessi ai loro desiderata che ci annullerebbero».