Il pullman andava a forte velocità, tentò di rallentare
Già dalle 19 si erano formati dei rallentamenti in direzione Napoli, tempestivamente segnalati su tre pannelli a messaggio variabile fino a 40 chilometri prima, e da un operatore a terra circa 1,100 metri prima del punto in cui è avvenuto l'incidente
AVELLINO - Il pullman finito giù dal viadotto Acqualonga sulla A16 Napoli - Canosa andava a forte velocità e avrebbe avuto la porta anteriore aperta o mancante, forse a causa di un precedente contatto con il margine destro dell'autostrada. E' quanto si apprende da ambienti vicini alle indagini, dopo l'incidente che ieri sera, poco dopo le 20.30, è costato la vita ad almeno 38 persone.
Già dalle 19 si erano formati dei rallentamenti in direzione Napoli, tempestivamente segnalati su tre pannelli a messaggio variabile fino a 40 chilometri prima, e da un operatore a terra circa 1,100 metri prima del punto in cui è avvenuto l'incidente. Erano inoltre accesi tutti i dispositivi di presegnalazione in dotazione al mezzo di servizio.
Secondo quanto emerso dalla ricognizione notturna, parti del sistema di trasmissione del pullman erano a terra, oltre un km prima dell'incidente. Ciò indica l'alta probabilità che il pullman fosse già danneggiato, mentre percorreva un tratto in forte discesa. Ci sono inoltre abrasioni sulla barriera laterale a tratti tra 600 e 800 metri prima. E ancora ci sono abrasioni anche sul muro di margine destro e le barriere metalliche di margine destro risultano spostate, così come il New Jersey in calcestruzzo di inizio viadotto. Questo, secondo quanto si apprende, potrebbe far ritenere, fatte salve ulteriore verifiche, che il pullman per problemi di controllo del mezzo stesso abbia tentato di limitare la propria velocità appoggiando il veicolo sul margine destro, senza tuttavia riuscirci in modo apprezzabile, dal momento che la velocità segnalata e i danni provocati sul viadotto alle auto e all'infrastruttura indicano un impatto a forte velocità contro la barriera.
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