7 giugno 2023
Aggiornato 21:00
Partiti | Movimento 5 Stelle

«Da Grillo un'eresia totale»

E' quanto spiega Marco Olivetti, professore di diritto costituzionale all'università di Foggia, interpellato sulla tesi di Beppe Grillo secondo il quale il Parlamento può iniziare a lavorare anche senza un governo fiduciato: «Esecutivo e Parlamento coordinati, non c'è sistema presidenziale»

ROMA - «Sul piano della prassi è assolutamente costante in tutto il periodo repubblicano e anche prima se si esclude il fascismo che nei periodi di crisi di governo, ovvero quando il governo non ha più la fiducia di una delle due camere, l'attività legislativa è interrotta con qualche eccezione come la conclusione di provvedimenti già avviati». E' quanto spiega Marco Olivetti, professore di diritto costituzionale all'università di Foggia, interpellato sulla tesi di Beppe Grillo secondo il quale il Parlamento può iniziare a lavorare anche senza un governo fiduciato.

Olivetti spiega la ragione di questa prassi: «Nell'ordinamento italiano è previsto che ogni governo entro dieci giorni dalla sua formazione si presenti alle camere per ottenere la fiducia, lo dice l'articolo 94 della Costituzione. Questa disposizione è stata sempre interpretata come una regola che prevede che il Parlamento accompagni la nascita del governo e le forze di maggioranza si impegnano a realizzare il programma di governo tanto che la mozione di fiducia deve essere motivata perché cristallizza l'impegno del governo. In assenza della fiducia non è solo il governo che non può agire ma neanche il Parlamento».
«Spesso - sottolinea Olivetti - si invoca il precedente belga ma si dimentica che in Belgio non è previsto un voto di fiducia iniziale al governo, si chiama parlamentarismo negativo. C'è solo la sfiducia. In Italia invece c'è un rapporto di necessaria coordinazione tra governo e Parlamento. Forse non a tutto il Movimento 5 stelle è chiaro che non siamo in un regime presidenziale dove il presidente è eletto dal popolo e il Parlamento può legiferare autonomamente. Siamo in un regime parlamentare dove l'idea del contratto di fiducia col governo è il presupposto per la normale attività legislativa».

E' un'eresia totale - Quanto alla proposta del professore Paolo Becchi di approvare la legge elettorale con il governo Monti in prorogatio e poi andare al voto, Olivetti osserva: «Le nostre regole così come interpretate finora lo escludono. E' un'eresia totale. La tesi non ha alcuna credibilità se comparata col diritto costituzionale».