«Fraternità con ortodossi, amicizia con le altre religioni»
Il giorno dopo l'avvio del suo governo, Papa Francesco riceve in Vaticano gli esponenti delle altre confessioni cristiane e delle altre fedi. E traccia, con gli ormai consueti toni semplici, una impegnativa «road map» del dialogo tra religioni. Con Ebrei vincolo specialissimo, cercatori di Dio alleati
CITTÀ DEL VATICANO - Ribadisce la «ferma volontà di proseguire nel cammino del dialogo ecumenico» in vista di una unità dei cristiani la cui «piena realizzazione» ha visto «in qualche modo prefigurata» alla messa di avvio del Pontificato, presenziata - per la prima volta dallo scisma del 1054 - dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Sottolinea lo «specialissimo vincolo spirituale» con gli ebrei. Spiega che la Chiesa vuole promuovere «amicizia» e «rispetto» tra «uomini e donne di diverse tradizioni religiose», a partire dal rapporto con i musulmani. E non dimentica quegli uomini e donne che non si riconoscono «appartenenti ad alcuna tradizione religiosa» ma sono «preziosi alleati» della Chiesa perché sono «in ricerca della verità, della bontà e della bellezza di Dio». Il giorno dopo l'avvio del suo governo, Papa Francesco riceve in Vaticano gli esponenti delle altre confessioni cristiane e delle altre fedi. E traccia, con gli ormai consueti toni semplici, una impegnativa 'road map' del dialogo tra religioni. C'è già chi ipotizza uno storico viaggio del Pontefice romano a Mosca o - da lì viene il santo di cui porta il nome - il rilancio dello 'spirito di Assisi'.
L'UNITA' TRA I CREDENTI IN CRISTO - «Prima di tutto ringrazio di cuore quello che il mio Fratello Andrea ci ha detto. Grazie tante! Grazie tante!», afferma Bergoglio prima di iniziare a leggere il testo che ha preparato per l'occasione. L'apostolo Andrea, venerato nell'oriente ortodosso, era il fratello di Pietro, di cui il Papa è 265esimo successore. «Ieri mattina, durante la Santa messa, attraverso le vostre persone ho riconosciuto spiritualmente presenti le comunità che rappresentate. In questa manifestazione di fede mi è parso così di vivere in maniera ancor più pressante la preghiera per l'unità tra i credenti in Cristo e insieme di vederne in qualche modo prefigurata quella piena realizzazione, che dipende dal piano di Dio e dalla nostra leale collaborazione», prosegue il Papa. Che poi assicura, «sulla scia» dei predecessori, «la ferma volontà di proseguire nel cammino del dialogo ecumenico». In mattinata, oltre ad un intenso colloquio con Bartolomeo I, il Papa aveva ricevuto il 'ministro degli Esteri' del patriarcato di Mosca e di tutte le Russie, Hilarion.
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