Curia snella e apertura ai divorziati nel prossimo libro di Papa Francesco I
È una delle riflessioni di Papa Francesco contenute in un documento straordinario che Panorama pubblica in esclusiva nel numero in edicola da giovedì 21 marzo. Sono brani contenuti nel libro «Il cielo e la Terra» che Papa Bergoglio ha scritto insieme con il rabbino Abraham Skorka e che la Mondadori farà debuttare in libreria il prossimo 29 marzo
CITTÀ DEL VATICANO - «L'umiltà è ciò che garantisce la presenza del Signore: quando qualcuno è autosufficiente, quando ha tutte le risposte per tutte le domande, questa è una prova che Dio non è con lui. La sufficienza si avverte in tutti i falsi profeti, nei leader religiosi in errore, che utilizzano la religione per il proprio ego». È una delle riflessioni di Papa Francesco contenute in un documento straordinario che Panorama pubblica in esclusiva nel numero in edicola da giovedì 21 marzo. Sono brani contenuti nel libro «Il cielo e la Terra» (192 pagine, 9,90 euro) che Papa Bergoglio ha scritto insieme con il rabbino Abraham Skorka e che la Mondadori farà debuttare in libreria il prossimo 29 marzo.
«Nelle pagine che Panorama anticiperà domani - ha fatto sapere il settimanale - Papa Francesco parla di politica, religione e potere. E anticipa le linee guida del nuovo pontificato: rapporti con il potere politico, dialogo con le altre religioni e con i non credenti, apertura ai divorziati e agli irregolari. Ma anche principi saldi e conseguente chiusura alle unioni gay all'eutanasia e all'aborto. E una nuova organizzazione della Curia, più snella e meno ingessata e una gestione sempre più collegiale»
Fraternità con ortodossi, amicizia con le altre religioni - Ribadisce la «ferma volontà di proseguire nel cammino del dialogo ecumenico» in vista di una unità dei cristiani la cui «piena realizzazione» ha visto «in qualche modo prefigurata» alla messa di avvio del Pontificato, presenziata - per la prima volta dallo scisma del 1054 - dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Sottolinea lo «specialissimo vincolo spirituale» con gli ebrei. Spiega che la Chiesa vuole promuovere «amicizia» e «rispetto» tra «uomini e donne di diverse tradizioni religiose», a partire dal rapporto con i musulmani. E non dimentica quegli uomini e donne che non si riconoscono «appartenenti ad alcuna tradizione religiosa» ma sono «preziosi alleati» della Chiesa perché sono «in ricerca della verità, della bontà e della bellezza di Dio». Il giorno dopo l'avvio del suo governo, Papa Francesco riceve in Vaticano gli esponenti delle altre confessioni cristiane e delle altre fedi. E traccia, con gli ormai consueti toni semplici, una impegnativa 'road map' del dialogo tra religioni. C'è già chi ipotizza uno storico viaggio del Pontefice romano a Mosca o - da lì viene il santo di cui porta il nome - il rilancio dello 'spirito di Assisi'.
«Prima di tutto ringrazio di cuore quello che il mio Fratello Andrea ci ha detto. Grazie tante! Grazie tante!», afferma Bergoglio prima di iniziare a leggere il testo che ha preparato per l'occasione. L'apostolo Andrea, venerato nell'oriente ortodosso, era il fratello di Pietro, di cui il Papa è 265esimo successore. «Ieri mattina, durante la Santa messa, attraverso le vostre persone ho riconosciuto spiritualmente presenti le comunità che rappresentate. In questa manifestazione di fede mi è parso così di vivere in maniera ancor più pressante la preghiera per l'unità tra i credenti in Cristo e insieme di vederne in qualche modo prefigurata quella piena realizzazione, che dipende dal piano di Dio e dalla nostra leale collaborazione», prosegue il Papa. Che poi assicura, «sulla scia» dei predecessori, «la ferma volontà di proseguire nel cammino del dialogo ecumenico». In mattinata, oltre ad un intenso colloquio con Bartolomeo I, il Papa aveva ricevuto il 'ministro degli Esteri' del patriarcato di Mosca e di tutte le Russie, Hilarion.
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