24 aprile 2024
Aggiornato 09:00
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Pagnoncelli, i sondaggi e i rischi per la democrazia

Sos sondaggi da Nando Pagnoncelli, fra i volti più noti dei sondaggisti italiani, nell'ultimo giorno di pubblicabilità delle rilevazioni demoscopiche sulla campagna elettorale 2013: «Uso improprio li sta trasformando da scienza ad arma propaganda»

ROMA - Sos sondaggi da Nando Pagnoncelli, fra i volti più noti dei sondaggisti italiani, nell'ultimo giorno di pubblicabilità delle rilevazioni demoscopiche sulla campagna elettorale 2013.
«A 16 giorni dalle elezioni i sondaggi pre-elettorali pubblicati presentano stime per i singoli partiti non sempre convergenti. Le stime divergenti - ha denunciato fra l'altro Pagnoncelli su 'InPiù', la nuova testata online diretta da Giancarlo Santalmassi - dipendono anche dall'utilizzo dei sondaggi come strumento di comunicazione, nel tentativo di mobilitare il proprio elettorato, di disorientare quello avversario e di influenzare gli elettori incerti e astensionisti. Si tratta di un utilizzo improprio dei sondaggi che da strumento di conoscenza e di analisi della pubblica opinione negli ultimi anni, soprattutto in Italia , sono diventati uno strumento di propaganda, finalizzato a creare opinioni più che a conoscerle e misurarle. Da strumento di democrazia a rischio per la democrazia».

Ferrero: Sondaggi «depressivi» cercano di orientare il voto - «Dopo la campagna del voto utile ecco quella dei sondaggi depressivi. Guarda caso proprio l'ultimo giorno in cui sono pubblicabili i sondaggi Rivoluzione civile registra dati negativi...Si tratta con ogni evidenza di un'operazione politica, di una campagna di orientamento del voto. Evidentemente Rivoluzione civile fa paura e ogni mezzo viene ritenuto lecito per cercare di tapparci la bocca». Lo ha affermato in una dichiarazione Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, candidato di Rivoluzione civile.

Demos: Bersani 5 punti e mezzo avanti a Berlusconi - Pierluigi Bersani è al 34,1%, in vantaggio di cinque punti e mezzo rispetto a Silvio Berlusconi, che comunque accorcia le distanze conquistando il 28,6%. E' l'ultimo sondaggio Demos prima del voto, di cui riferisce oggi Repubblica. In base alla rilevazione Monti e Grillo sarebbero testa a testa per il terzo posto con il 16% dei consensi. Le intenzioni di voto si riferiscono alla Camera e al periodo 4-6 febbraio.
Inoltre Rivoluzione civile, il movimento dell'ex pm Antonio Ingroia, si aggiudica il 4% con una lieve flessione, lo 0,5%, rispetto alla settimana dal 17 al 22 gennaio. «La distanza fra gli schieramenti principali si fa stretta. Questa settimana più delle precedenti. Il centrosinistra è sempre davanti, come accade da mesi - spiega nel suo articolo Ilvo Diamanti -. Ma il centrodestra si è avvicinato. Il margine che divide le due coalizioni principali si è ridotto a 5 punti e mezzo. Non poco. Ma un mese fa il distacco era più che doppio. E dieci giorni fa sfiorava i 10 punti».