31 luglio 2025
Aggiornato 10:30
Violenza donne

Fini: Femminicidi? Una delle piaghe più dolorose della società

Il leader di FLI: «Bene la proposta di Giulia Bongiorno su aggravanti». Napolitano aderisce a giornata mondiale ONU. Meloni (Pdl): Italia ratifichi convenzione Istanbul. Cancellieri: Aiutare donne a uscire e denunciare

ROMA - «La violenza alle donne rappresenta una delle piaghe più dolorose e più vergognose presenti nella nostra società». Così Gianfranco Fini in un'intervista al blog 'Giulia giornaliste'. «La recente firma, il 27 settembre 2012, da parte del nostro Paese, della Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e la lotta contro questo tipo di violenza, costituisce un importante risultato e un segnale significativo dell'impegno del nostro Paese volto a costruire una società ove prevalgano le ragioni della giustizia e della dignità della persona. Per quello che riguarda in generale i ritardi che è urgente colmare per giungere ad una effettiva parità di genere, uno dei problemi da affrontare in Italia è quello del tasso di occupazione femminile, più basso rispetto alla media europea. Il nostro Paese non può permettersi ulteriori indugi senza tradire i valori che hanno ispirato le battaglie di tante donne che hanno lottato per l'Unità d'Italia e per la sua rinascita dopo le macerie della Seconda Guerra Mondiale».

«L'efficacia della repressione e della certezza della pena è indiscutibile. A questo riguardo reputo significativa la proposta di legge presentata dal Presidente della II Commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, che prevede un'articolata casistica di aggravanti che permetterebbero di punire con la pena dell'ergastolo alcuni casi di omicidio perpetrati a danno delle donne», afferma Fini. «La proposta, che ha trovato ampi consensi, a partire da quello dell'on. Mara Carfagna, già Ministra per le Pari Opportunità, alimenta il dibattito volto a costruire strumenti specifici per contrastare questo terribile fenomeno, considerata anche la grande forza che hanno le norme penali nel promuovere mutamenti culturali nella società. Infatti credo che una lotta sempre più serrata a ogni forma di violenza contro le donne debba essere innanzitutto supportata da un'intensa azione di prevenzione culturale e da efficaci misure di contrasto preventivo. La recente legge sullo stalking rappresenta, sotto questo aspetto, una risposta concreta e una bella pagina di civiltà».

Napolitano aderisce a giornata mondiale ONU - In occasione della Giornata Mondiale dell'Onu per l'eliminazione della violenza contro le donne, il segretario generale della presidenza della Repubblica Donato Marra ha rappresentato l'adesione del capo dello Stato. Nel messaggio alle associazioni che contribuiscono a sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema così drammaticamente attuale e frequente, si richiama l'esigenza piu volte espressa dal presidente Napolitano di tutelare con maggiore efficacia le donne che con coraggio manifestano situazioni di abuso, e di far crescere l'impegno culturale, sociale e delle istituzioni nell'affrontare gli squilibri persistenti con una concezione del ruolo femminile rispettosa della dignità della persona e di corrette relazioni tra i generi.

Meloni (Pdl): Italia ratifichi convenzione Istanbul - «Nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, rivolgo il mio appello alle forze politiche affinché l'Italia ratifichi entro la fine della legislatura la Convenzione di Istanbul». E' quando dichiara in una nota il deputato del Pdl, Giorgia Meloni. «Ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale che nella nostra Nazione coinvolge una donna su tre e che è in vertiginoso aumento: da inizio anno sono state 117 le donne uccise e in migliaia continuano a subire, nel silenzio delle mura domestiche, violenze e prevaricazioni da mariti, compagni e figli o per motivi religiosi. Non parliamo di numeri astratti ma vite distrutte e umiliate e di un sopruso che non conosce età, classe sociale, nazionalità e che ha nel silenzio e nella paura i più pericolosi complici. La politica ha il dovere di aiutare chi è già in prima linea per combattere il fenomeno con le politiche di prevenzione e di protezione sociale e a cui oggi va la mia solidarietà, penso alle associazioni delle donne, alle Ong, alle Istituzioni».

Cancellieri: Aiutare donne a uscire e denunciare - La violenza alle donne in Italia avviene prevalentemente dentro le abitazioni. Per questo è necessario aiutare le donne a trovare coraggio per uscire e denunciare chi le sfrutta e le violenta. Ne è convinta il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, secondo la quale occorre anche una «crescita culturale».
«Nel nostro paese» il femminicidio «è un fenomeno che si svolge in prevalenza dentro le mura domestiche - ha spiegato Cancellieri a margine di 'Politicamente scorretto' a Casalecchio di Reno - quindi occorre una grande crescita culturale da parte delle donne perché denuncino e occorre anche crescere nella cultura verso i ragazzi e i giovani». Il problema principale è la mancanza di comunicazione delle centinaia di violenze che si consumano dentro le famiglie. Bisogna pertanto «aiutare le donne a uscire, a trovare il coraggio di denunciare e sentirsi protette nella loro denuncia. Occorre che le forze dell'ordine siano adeguate nella capacità di ricevere le denunce quindi facciano sentire le donne tranquille. Su questo siamo già molto avanti perché c'è un alta specializzazione». In ogni caso «si può fare sicuramente di più».