28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Emergenza rifiuti Roma

Clini: La Capitale non può permettersi rifiuti in strada

Sulla questione rifiuti a Roma potrebbe intervenire il governo, perché «la capitale non può permettersi rifiuti in strada», avverte il ministro dell'ambiente Corrado Clini. Il Sindaco Alemanno: «Portali all'estero ipotesi estrema». Legambiente: Nuovo scandalo Alemanno

ROMA - Sulla questione rifiuti a Roma potrebbe intervenire il governo, perché «la capitale non può permettersi rifiuti in strada», avverte il ministro dell'ambiente Corrado Clini. «E' possibile che ci sia un provvedimento del governo», perché «nessuno potrebbe accettare l'immagine della capitale che non sia in grado di gestire i rifiuti»: ha spiegato il ministro Corrado Clini in audizione alla Camera.
«Se ci sono ragioni che portano la capitale all'emergenza, noi cercheremo di evitarlo in tutti i modi, rispettando le norme Ue», ha aggiunto il ministro, sottolineando che: «Non penso che Roma possa permettersi di avere i rifiuti per strada. Nessuno potrebbe accettare in Italia che la Capitale diventi l'immagine di un territorio che non si è in grado di gestire i rifiuti». E «se questo avvenisse sarebbe non perché l'Italia non è in grado di farlo: si porta la città all'emergenza anche se ci sono le condizioni per evitarla».
Per il ministro «quello che sta avvenendo a Roma, a Napoli, Palermo o in Calabria é il risultato di un'articolazione di competenze e poteri che non consente al governo di intervenire». In particolare la difficoltà è «da un lato - ha spiegato Clini - dare una risposta credibile alla Commissione Ue, altrimenti la procedura d'infrazione andrà avanti e sarà molto più dolorosa di quella sulle discariche abusive, perché si tratta della gestione dei rifiuti nella capitale di uno dei più importanti paesi europei». E dall'altro, «la difficoltà é dovuta al fatto che da qualsiasi parte si prenda il problema e qualsiasi soluzione si proponga, c'è qualcuno che dice che non si può fare».

Alemanno: Portali all'estero ipotesi estrema - Portare i rifiuti di Roma all'estero «è solo un'ipotesi estrema per evitare emergenza»: lo precisa in una nota il sindaco di Roman Gianni Alemanno.
«Ben venga un intervento del ministro Clini per affrontare il problema dei rifiuti nel Lazio, purché sia un intervento concreto e non solo di dichiarazioni più o meno eclatanti», replica poi Alemanno al ministro che in audizione alla Camera ha criticato l'ipotesi, ribadendo al possibilità di un intervento del governo per l'emergenza rifiuti nella capitale.

Legambiente: Nuovo scandalo Alemanno - Per Legambiente «quello dei rifiuti all'estero è un nuovo scandalo», ed è «folle che il sindaco Alemanno voglia spendere 100 milioni di euro dei cittadini romani per questa assurda operazione, quando con quella stessa cifra tutta la città potrebbe passare al porta a porta, far schizzare in alto i numeri della differenziata e ridurre enormemente la mole di rifiuti da trattare, seppellire o bruciare, chiudendo discariche e inceneritori», spiega Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.
Così «dopo un anno e mezzo con due inutili e dannosi commissari, voluti proprio da Alemanno e dalla Regione per delegare la soluzione del problema, siamo ad un punto morto». Eppure per gli ambientalisti la soluzione più che chiara, è quella la si pratica in oltre 1.400 Comuni «ricicloni» nel Paese, che hanno anticipato di un anno gli obiettivi di legge per la differenziata: il Comune toglie i cassonetti dalle strade, e passa alla raccolta domiciliare, e «i numeri della differenziata in tre mesi schizzano in alto». E con il nuovo modello della Capitale, avviato nel quarto Municipio, «i numeri del porta a porta siano inconsistenti e si punta ancora una volta sugli obsoleti cassonetti.»