2 maggio 2024
Aggiornato 07:30
Partiti | Movimento 5 Stelle

Vendola: Noi vogliamo il dialogo, ma Grillo è autoreferenziale

Il leader di SEL: «Lui si sottrae, noi aperti a nuove istanze civiche e politiche». Duro anche Bersani: Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo ha una «direzione politica che viene da tabernacoli inaccessibili. Casini: «Non mandando in tv i suoi rimane una entità indefinita che prende i voti perché è contro di noi»

ROMA - «Benissimo la possibilità di allacciare un dialogo con tutti coloro che sono portatori di istanze civiche e politiche di trasformazione, ma Grillo si sottrae al terreno del confronto, la sua è una comunicazione politica autoreferenziale». Lo ha sottolineato il leader Sel Nichi Vendola, ospite di Omnibus su La7.
«Non si fa politica - ha detto ancora su Grillo - con i veti e le interdizioni. Al mio mondo dico di non chiudere la saracinesca e di dialogare. Ma Grillo ha il tono ieratico del predicatore, sembra un Savanorola e ciò che non è il suo mondo è tutto opaco».
«Sarà importante invece il confronto che il M5S avrà con il tema del governo, della realtà delle istituzioni e della procedura amministrativa, per questo guardo con interesse l'esperienza del sindaco di Parma. Forse si renderanno conto tutti quanti che per governare una realtà complessa non basta una abracadabra né una bestemmia salvifica»

Bersani: M5S diretto da tabernacoli inaccessibili, manco Lenin - Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo ha una «direzione politica che viene da tabernacoli inaccessibili». Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervenendo all'iniziativa del Partito socialista di Riccardo Nencini al teatro Capranica di Roma.
Bersani non lo nomina ma è evidente che il suo ragionamento si riferisca alla modalità di gestire il Movimento da parte del comico genovese: «non gli puoi fare una domanda. Quali sono i candidati? I candidati sono quelli che si sono già presentati ai Comuni, gli basta un timbro. Ma Lenin vi fa un baffo...».

Casini: Grillo maestro nel disertare tv - «Grillo fa bene a non mandare in tv i suoi, è un maestro in questo. Non mandandoli rimane una entità indefinita che prende i voti perché è contro di noi». Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, parlando a un'iniziativa del partito.
«Anche alle amministrative a Roma Grillo rischia di essere la sorpresa. Se mandasse i suoi in tv le persone potrebbero essere più o meno convinte dalle loro idee», invece con il mistero prende voti per il semplice fatto di essere 'contro'.