18 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Partiti | Movimento 5 Stelle

Prodi: No alla Democrazia dei sussulti

L'ex Premier: «Ci deve essere un modo decente per selezionare la classe politica. L'idea che si possa selezionare in due giorni con la rete o con delle manifestazioni è segno di un paese che perde l'anima». Vendola: «Grillo è frutto degli errori della Sinistra». Freccero: «Il no alla tv è la sua resistenza»

ROMA - «Ci deve essere un modo decente per selezionare la classe politica. L'idea che si possa selezionare in due giorni con la rete o con delle manifestazioni è segno di un paese che perde l'anima». Lo ha detto l'ex premier Romano Prodi durante un'intervista a Radio Capital. Il riferimento è chiaro, sebbene Prodi non nomini mai Grillo e il Movimento cinque stelle.
«Certo in Italia si deve recuperare la forza dei partiti e del popolo, sennò non si va avanti. Non si può avere la democrazia dei sussulti, ogni giorno ce n'è una». «La politica italiana? - ha concluso - Io negli ultimo giorni sono stato nell'Africa subsahariana, poi in Etiopia, al Cairo, stasera parto per Algeri, poi sarò a New York all'Onu, poi in Marocco: l'Italia è nel cuore non nella testa».

Vendola: Grillo è frutto degli errori della Sinistra - «Grillo è l'esibizione degli errori e delle mancanze della sinistra, lui riempie un vuoto che si è determinato con la separazione del centrosinistra dal suo popolo. E' il disincanto che ha determinato la crescita dell'astensionismo a sinistra, ora anche la crisi sociale si sta trasformando in un catalizzatore di malessere». Lo dice il leader di Sel Nichi Vendola, in un'intervista che appare oggi sull'edizione genovese della 'Repubblica'.
«Grillo - aggiunge il candidato alle primarie del centrosinistra - ha parole che mettono in campo la crisi di una società che, a sua volta, mette a rischio le risorse ambientali e umane. Ma quello di Grillo è solo un crescendo wagneriano, senza un programma».

Freccero: Grillo? Il no alla tv è la sua resistenza - «Credo che dietro le ultime regole ci sia soprattutto Casaleggio», «Grillo è innegabile sta giocando molto forte» per dire insieme a Casaleggio «noi siamo diversi» «in mezzo alla casta della tv non andiamo». Lo afferma, in una intervista al 'Fatto quotidiano', Carlo Freccero secondo il quale «il no ai talk show è anche un calcolo tribale che fa leva sulla complessiva saturazione della tv generalista. La gente è stanca della solita formula» e dunque il no alla tv di Grillo diventa per il comico «un vantaggio».
«Grillo sa benissimo che la tv suo malgrado sarà costretta a occuparsi di lui» che «vuole arrivare al 25% ma demolendo il sistema dei partiti. Presentandosi come antitodo e antitesi. Perfino ovvio che in questo disegno, pur con affetto, Di Pietro brilli di luce sinistra. Un cascame del passato».