18 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Elezioni | Liste pulite

Di Pietro: Fuori dal Parlamento anche chi è condannato in primo grado

Idv è «da sempre» contro i «condannati in Parlamento». Lo ha detto Antonio di Pietro, commentando le norme che il Governo sta valutando: «Sin dal primo giorno in cui ha iniziato a fare politica, l'Italia dei Valori ha insistito sulla necessità di una legge che impedisse ai condannati di essere candidati». Maroni: «Noi con ramazza anche se dl non è operativo»

ROMA - Idv è «da sempre» contro i «condannati in Parlamento». Lo ha detto Antonio di Pietro, commentando le norme che il Governo sta valutando: «Sin dal primo giorno in cui ha iniziato a fare politica, l'Italia dei Valori ha insistito sulla necessità di una legge che impedisse ai condannati di essere candidati. Finalmente sembra che questa norma stia per vedere la luce, ma vogliamo verificarne il testo per dare un giudizio. Troppe volte, infatti, abbiamo visto leggi che avevano dei buoni titoli ma che contenevano delle cattive soluzioni. L'ultimo esempio è la legge anti-corruzione che, pur chiamandosi così, in realtà aumenta gli spazi di impunità per i corrotti e i corruttori».
«Ciò premesso - ha aggiunto - l'IdV ribadisce la necessità che tutti coloro che sono stati condannati, anche in via non definitiva, e quindi anche in primo grado, non siano candidabili. Una cosa è la responsabilità penale, altra cosa è la responsabilità politica che presuppone un rapporto di fiducia tra il cittadino e l'eletto. Ebbene, il cittadino deve sentirsi tranquillo quando va a votare e deve avere a che fare con persone che non abbiano alcun problema con la giustizia. Se si hanno conti in sospeso è bene prima che vengano risolti. Queste norme, tra l'altro, fanno parte del codice che l'IdV sta già applicando al suo interno e che continuerà ad applicare».

Per accesso Istituzioni norme uguali a PA - «La decisione del Governo sul tema della incandidabilità è certamente positiva. Ovviamente non conosciamo il testo e ci riserviamo il giudizio nel merito, quando lo conosceremo, l'IdV ritiene però che per accedere alle rappresentanze nelle Istituzioni debba applicarsi la medesima disciplina per l'accesso alla pubblica amministrazione». Lo ha affermato in una nota il senatore Luigi Li Gotti, responsabile Giustizia dell'Italia dei Valori.
«Avendo l'IdV presentato, da alcuni anni, un apposito disegno di legge, pendente nelle commissioni competenti, dovremo verificare - ha aggiunto - quanto delle nostre proposte verranno recepite dal Governo. Rileviamo, comunque, che il Governo perpetua l'andazzo di ignorare i disegni di legge di iniziativa parlamentare, sovrapponendovi la propria iniziativa, confermando così - ha concluso Li Gotti - il giudizio di superamento del sistema di democrazia parlamentare con quello del rafforzamento dei poteri dell'esecutivo».

Ferranti (Pd): Incandidabili condannati primo grado - «L'accelerazione del governo sul decreto incandidabilità è molto importante e sgombera il campo delle polemiche di chi si ostinava a ricercare fantomatici accordi sottobanco nella maggioranza per scongiurare l'entrata in vigore delle nuove norme a partire dalle prossime competizioni elettorali». Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, aggiungendo: «Aspettiamo di vedere il testo del governo, su cui il Parlamento sarà chiamato elusivamente a dare un parere, che rappresenterà il punto minimo di non ritorno. I partiti potranno fare da soli molto di più autoregolandosi in modo ancora più rigoroso. Se poi, nel corso dell'esame parlamentare della legge elettorale, si riuscisse a trovare una convergenza politica per introdurre l'incandidabilità per chi ha avuto sentenze di condanna di primo grado per reati di corruzione e mafia e per rafforzare il reato di voto di scambio, sarebbe un grande risultato per la nostra democrazia».

Maroni: Noi con ramazza anche se dl non è operativo - La Lega è «assolutamente d'accordo sulle liste pulite, applicheremo la ramazza anche se il decreto del governo non sarà operativo». Lo ha scritto su twitter il segretario del Carroccio Roberto Maroni.