19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Intervista a «La Repubblica»

Fini: Berlusconi verso Grillo? Italia a rischio

Il leader di FLI: «I moderati accelerino e il Pd tenga i nervi i saldi». Bersani: «Il contributo di Monti si vedrà con lui dopo le elezioni». Formigoni: «Il Pdl non tolga l'appoggio al Premier». Landolfi: «Alfano convochi direzione Pdl, fare chiarezza»

ROMA - «Non penso che Monti sia a rischio, ma rischia l'Italia. Perchè il Pdl è il partito di maggioranza relativa in Parlamento, è una forza politica che sostiene il governo ed è guidato da un ex premier che in certi momenti fa il verso a Grillo, senza rendersi conto che Grillo ormai è piu' credibile di lui nel dire certe cose, sempre che questo aggettivo si possa usare quando si parla del comico». Lo dice, in un colloquio con La Repubblica, il presidente della Camera Gianfranco Fini, secondo il quale Berlusconi ha mostrato «la sua vera natura. Quello - sottolinea - è il vero Berlusconi, non il Berlusconi responsabile e dialogante».
Il Pdl appare disorientato: «E' difficile oggi quantificare dissociazioni nette dalla linea di Berlusconi. Diciamo così: se lui si dovesse rendere conto, durante una riunione di partito, di essere in minoranza, sarebbe il primo a confermare la fiducia all'esecutivo», spiega il leader di Fli.
«La strada indicata dall'ex premier - prosegue Fini - assomiglia più a quella della Santanchè che a quella di Alfano. Questo crea un problema al segretario, sempre che lo voglia vedere. Ma ho paura che, al solito, Angelino farà finta di non rendersi conto. Lui dirà che è una questione di lealtà, io dico che è timore».

Bersani: Il contributo di Monti si vedrà con lui dopo le elezioni - «Monti è candidabile a tantissime cose, nessuna esclusa»: così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha risposto a un'ipotesi di candidatura al Quirinale dell'attuale presidente del Consiglio. «Per quanto io la stimi, Giletti - ha replicato nel corso dell'intervista 'Domenica in' - lei capisce che non possiamo fare qua il presidente dela Repubblica».
«Quello che mi preme sempre sottolineare - ha spiegato il leader democratico - è che c'è tanta gente che parla di Monti intendendo che la prospettiva potrebbe essere quella di un sistema politico nel quale non vince nessuno, sette otto piccoli nani o dieci, quindi non potendo trovare una soluzione politica viene fuori il Governo Monti. Perché dalla palude vien fuori soltanto la palude».
«Io cosa dico?», ha proseguito Bersani. «La politica, le elezioni, una maggioranza che riceva il mandato dagli italiani, e poi si discute con Monti di quello che può essere il suo contributo al Paese, perchè certamente io non credo che dovrà tornare alla Bocconi».

Formigoni: Il Pdl non tolga l'appoggio a Monti - «Credo che Berlusconi si sia solo sfogato. Ci sta che dobbiamo tenere la testa alta, ci sta una critica alla Merkel, ma dobbiamo discuterne, senza togliere il sostegno a Monti anche se ha fatto cose sbagliate in mezzo a cose anche giuste». Con queste parole il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervistato dal Tgcom24, ha commentato le ultime esternaioni di Silvio Berlusconi.
«Indichiamogli la strada giusta, oggi - ha proseguito Formigoni - è il momento di lavorare per la crescita e di abbassare le tasse».

Landolfi: Alfano convochi direzione Pdl, fare chiarezza - «E' vero che il Pdl è tuttora un partito a trazione carismatica, ma nulla vieta al segretario Alfano (direi anzi che la situazione addirittura glielo imponga) di convocare immediatamente la Direzione nazionale con un solo punto all'ordine del giorno: continuare o no a sostenere Monti da qui alla fine della legislatura». Lo ha affermato in una dichiarazione Mario Landolfi, deputato del Pdl.
«E' questa - ha proseguito - l'alternativa alla pantomima già in atto tra minimizzatori, cioè quelli che vogliono derubricare a mero sfogo le parole pronunciate ieri da Berlusconi, ed immemori, cioè quelli che fanno finta di dimenticare che fu l'Ufficio di Presidenza, e non con l'intercessione dello Spirito Santo, a decidere un anno fa di appoggiare il Governo. Insomma, spetta ora ad Alfano - ha concluso - battere un colpo e riportare chiarezza».