19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Il ritrovamento dopo la perquisizione

Vatileaks, in casa di Gabriele centinaia di documenti del Papa

«Lettere scritte da cardinali a Benedetto XVI per fare proposte o chiedere consigli», «risposte del Papa ai cardinali», «documenti con firma autografa del Papa», «documenti cifrati», «documenti con la scritta in tedesco 'da distruggere'»

CITTÀ DEL VATICANO - Sono «un migliaio» i documenti di «interesse», «tra fotocopie e originali», trovati dai gendarmi vaticani in casa di Paolo Gabriele, nella perquisizione fatta il 23 maggio, il giorno in cui il maggiordomo del Papa è stato arrestato per furto aggravato di documenti riservati della Santa Sede. A raccontarlo è stato Silvano Carli, uno dei gendarmi che partecipò alla perquisizione, ascoltato oggi dal tribunale vaticano.

Con Carli oggi la magistratura vaticana ha ascoltato altri tre gendarmi - Luca Cintia, Stefano de Santis e Luca Bassetti - concludendo così le audizioni ai testi. I gendarmi hanno confermato di aver sequestrato da casa di Paolo Gabriele «centinaia di migliaia» di documenti, che hanno riempito 82 scatoloni da trasloco (approssimativamente 50x60 cm), due grandi buste gialle e due borse di pelle nera. Tra di essi, appunto, un «migliaio» di fogli relativi - ha detto De Santis - a documenti del Papa, sella segreteria di Stato, delle congregazioni vaticane e dei pontifici consigli, sulla «privacy e la vita famigliare» del Papa, «lettere scritte da cardinali al Papa per fare proposte o chiedere consigli», «risposte del Papa ai cardinali», «documenti con firma autografa del Papa», «documenti cifrati», «documenti con la scritta in tedesco 'da distruggere'». Insomma, «molti più documenti di quelli usciti nel libro» di Gianluigi Nuzzi 'Sua Santità'. Carli ha aggiunto che vi erano anche documenti di «personaggi politici».