18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Fondi PDL e il caso Fiorito

Berlusconi, parola d'ordine: Fare pulizia

La linea di difesa del Pdl è già tracciata, e lo si capisce bene dalle dichiarazioni post vertice a palazzo Grazioli. Il caso Lazio è un pasticciaccio brutto che i vertici di via dell'Umiltà vogliono cercare di affrontare tentando di limitare al massimo i danni

ROMA - La linea di difesa del Pdl è già tracciata, e lo si capisce bene dalle dichiarazioni post vertice a palazzo Grazioli. Il caso Lazio è un pasticciaccio brutto che i vertici di via dell'Umiltà vogliono cercare di affrontare tentando di limitare al massimo i danni. Oggi, tra un incontro con Angelino Alfano e un altro con Silvio Berlusconi, si è dimesso da capogruppo Pdl in Regione Francesco Battistoni. Che con Franco 'Batman' Fiorito fanno due. Chi non se ne deve andare - è invece la posizione dello stato maggiore del partito riunito a ora di pranzo dal Cavaliere - è il presidente Renata Polverini, che per ora prende tempo, ma domani chissà.

GLI «SFORZI» DEL PDL - La strategia, anche comunicativa, messa in campo dal partito punta ora dunque a rimandare la palla nel campo avversario 'chiamando' gli altri partiti a dare seguito con i voti al piano di tagli della Governatrice. In una nota Alfano fa l'elenco degli 'sforzi' messi in campo dal Pdl: 1) cacciato Fiorito; 2) sostenuto il piano della Polverini; 3) rinnovato i vertici del gruppo consiliare; 4) convocato i capigruppo di tutte le Regioni. «Ci aspettiamo adesso - dice il segretario - che anche gli altri partiti si comportino come il Pdl, il 'così fan tutti' non giustifica nessuno».

LA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE - Perché ora il partito di via dell'Umiltà deve cercare di non essere terremotato dallo scandalo Lazio. Perché all'orizzonte ci sono le elezioni politiche ed è per questo che lo stato maggiore riunito nella residenza del Cavaliere si è ritrovato (ancora una volta) a discutere di scenari prossimi venturi e, ovviamente, di legge elettorale. Su nessuno dei due fronti il Cavaliere avrebbe espresso una posizione definitiva. D'altra parte ufficialmente il Pdl è a favore di una riforma del voto che preveda le preferenze, che poi è anche il punto su cui insistono gli ex An. Ma nella trattativa che Denis Verdini sta svolgendo con gli altri partiti per conto di Berlusconi le preferenze potrebbero essere rapidamente sacrificate.

«ARIA NUOVA» - Il fatto è che tante incognite continuano a convincere l'ex premier a non svelare ancora le sue carte. Eppure in lui si starebbe facendo sempre più forte la voglia di dare un deciso rinnovamento al Pdl: e questo vuol dire nome, simbolo ma soprattutto persone. Non è la prima volta che se ne parla, è vero. Ma in queste ore Berlusconi si sarebbe convinto che dietro lo slogan 'fare pulizia' si potrebbe celare il momento buono per far entrare aria nuova. Che questo, insomma, possa essere l'altro lato della medaglia dello scandalo Lazio. C'è chi azzarda che qualche novità potrebbe arrivare entro due settimane.

IL RITORNO IN TV - Nell'incertezza sulla sua candidatura o meno, il Cavaliere sarebbe comunque pronto a ritornare a breve sulla scena, dopo l'intervista rilasciata domenica al Giornale a bordo di una nave. Tanto che ieri al leader di Pid Saverio Romano che gli chiedeva quando sarebbe sceso in campo, Berlusconi ha risposto: «Ma io sono già in campo e infatti la settimana prossima vado in tv».