30 luglio 2025
Aggiornato 22:00
Intervista alla «Repubblica»

Bersani: Nel 2013 tocca al PD

Il Segretario Democratico: Il limite della soluzione tecnica non sta nel governo Monti, che pure ha fatto un gran lavoro, ma nella mancanza di univocità di una maggioranza che ha opinioni diverse, perchè in natura esistono una destra e una sinistra alternative l'una all'altra

ROMA - «Sento in giro molte preoccupazioni sul dopo Monti. Allora chiariamo subito un punto: qualunque ragionamento sul prossimo futuro deve partire dal presupposto che non vengano abolite le elezioni, magari su suggerimento di Moody's. Se in Italia passasse l'idea che la politica non è in grado di tirarci fuori dalla crisi, noi ci porremmo automaticamente al margine delle democrazie del mondo».

«Monti parentesi non ripetibile» - Il leader del Pd Pierluigi Bersani in un'intervista a Repubblica si dice convinto che il governo tecnico è una «parentesi non ripetibile» «perchè - spiega - il limite della soluzione tecnica non sta nel governo Monti, che pure ha fatto un gran lavoro, ma nella mancanza di univocità di una maggioranza che ha opinioni diverse, perchè in natura esistono una destra e una sinistra alternative l'una all'altra».
«Io dico - osserva Bersani - che in un Paese maturo si fronteggiano un centrodestra, un centrosinistra ed eventualmente una posizione centrale che da una legislatura all'altra può dare flessibilità al sistema. Chi vince, governa. Questo è il vero tema, non quanti tecnici ci sono nel governo. E questo significa che non si può andare al voto proponendo una Grande Coalizione. Non esiste proprio».

Monti cambi passo, va riscritta l'agenda economica - «A Monti chiedo un cambio di passo. Non sono d'accordo su come stanno andando le cose. E' ora di riscrivere l'agenda».
«Per noi progressisti è il momento di rompere l'avvitamento tra austerità e recessione. Il rigore non va abbandonato. Ma è ora di aprire gli occhi» consigliando al Cdm di dare «finalmente uno sguardo alla realtà», sostenendo «l'economia reale» e battendo «i pugni in Europa sui piani antispread». «Credo nella possibilità di uno spiraglio (per uscire dalla crisi, ndr) ma ancora non lo vedo, e ho l'impressione che il governo finora non abbia percepito lo scivolamento dell'economia reale». Insomma, rilancia Bersani, «ci sono cose che il governo può fare subito: rafforzi gli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni immobiliari in funzione antisismica e ambientale. Adotti misure di sburocratizzazione eliminando passaggi burocratici o esternalizzandoli. Finanzi l'innovazione coi crediti d'imposta sulla ricerca e la defiscalizzazione degli investimenti; introduca una vera Dual Income Tax».