1 maggio 2024
Aggiornato 06:30
I vantaggi superano gli svantaggi

Tav, la commissione d'inchiesta francese da parere positivo

La commissione francese incaricata di fornire una valutazione sui benefici e sugli svantaggi della linea ad alta velocità tra Lione e Torino ha dato parere positivo al progetto, pur con alcune riserve, in particolare sul settore agricolo: L'utilità pubblica maggiore dei rischi per i privati. A Genova nuovi presidi contro gli espropri per il Terzo Valico

GRENOBLE - La commissione francese incaricata di fornire una valutazione sui benefici e sugli svantaggi della linea ad alta velocità tra Lione e Torino ha dato parere positivo al progetto, pur con alcune riserve, in particolare sul settore agricolo.

«I vantaggi derivanti dal progetto superano largamente gli inconvenienti (...)», scrive la commissione d'inchiesta nel suo rapporto, datato 2 luglio e ora reso pubblico sul sito internet del Reseau Ferré de France (RFF). L'inchiesta era stata avviata nel novembre 2011 su richiesta del ministero dell'Ecologia, dello Sviluppo sostenibile e dei Trasporti francese.
La commissione si è detta «convinta della necessità di sviluppare il tratto ferroviario su scala nazionale ed europea (...)» e considera che «l'utilità pubblica del progetto va ben oltre i rischi per la proprietà privata (...)». La Tav «offrirà uno strumento importante per spostare il trasporto merce dalla strada alla rotaia, permettendo il miglioramento della sicurezza stradale e una sensibile riduzione dell'inquinamento atmosferico nelle valli alpine», si legge nel rapporto.
I commissari sollevano comunque delle riserve a riguardo dell'impatto del progetto sull'agricoltura e chiedono a RFF di lavorare «in stretto concerto con il mondo agricolo e con gli attori locali».
Il neo ministro del Bilancio francese, Jerome Cahuzac, aveva annunciato all'inizio dell'estate che il governo socialista «non ha altra scelta che abbandonare alcuni progetti» della rete ad alta velocità, una dichiarazione che aveva alimentato le speranze dei movimenti no-Tav in Italia.

A Genova nuovi presidi contro gli espropri per il Terzo Valico - A Genova continua la mobilitazione dei militanti No Tav contro gli espropri dei terreni per la costruzione del Terzo Valico ferroviario, la linea ad alta velocità che collegherà il capoluogo ligure a Milano Nel quartiere di Pontedecimo circa centocinquanta manifestanti, controllati a distanza da funzionari della Digos, stanno dando vita a quattro distinti presidi per impedire l'esecuzione degli espropri. In piazza, oltre a molti residenti della zona, sono scesi giovani dei centri sociali, esponenti dei comitati ambientalisti e militanti della sinistra antagonista.
Anche a Borgo Fornari, nell'entroterra del capoluogo ligure, sono in corso quattro presidi per evitare che i tecnici del Cociv, il consorzio di aziende a cui è stata affidata la realizzazione dell'opera, raggiungano i terreni da espropriare. Secondo gli organizzatori della protesta, a manifestare a Borgo Fornari sarebbero almeno un centinaio di persone. «Un tecnico che faceva rilevazioni sulla strada -si legge sul sito dei No Tav- è stato gentilmente accompagnato all'autostrada e allontanato dal paese».