29 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Nei pressi del cantiere per la Torino-Lione a Chiomonte

TAV, sequestrate armamentari da guerriglia in Valsusa

Il bilancio degli scontri di sabato avrebbe potuto essere più grave. Digos di Torino: Con la violenza a Chiomonte non c'entrano i No Tav. Silp Cgil: Bisogna rendere inaccessibili i cantieri

TORINO - Fromboli, caschi, manette, maschere antigas, bulloni, catene, cesoie, ma anche molotov, chiodi a tre punte, catene, corde e massi. E' il materiale sequestrato alle forze dell'ordine nei pressi del cantiere per la Torino-Lione a Chiomonte (Torino), dopo i disordini di sabato scorso in Valle di Susa. Secondo gli inquirenti, nonostante il contesto sia quello dell'opposizione alla Torino-Lione, l'assalto al cantiere della notte di sabato è stato opera di «professionisti della violenza, provenienti anche da diversi paesi europei e anche dalla Russia» hanno precisato alla Digos.

Un assalto partito da un campeggio nelle vicinanze del cantiere, che viene definito «Campeggio di lotta No Tav» e sul cui futuro domani deciderà il comitato per la sicurezza che si terrà in prefettura a Torino. «In questo momento non riteniamo che il movimento No Tav,che ancora possa avere una parte sana, abbia realmente partecipato e messo il cappello su questo tipo di manifestazione» ha precisato Arturo Variale della Digos del capoluogo piemontese, che ha parlato di assalto premeditato al cantiere e all'incolumità delle forze dell'ordine a presidio di questo.
A dare fondamento alla tesi della premeditazione dell'assalto, il sequestro di altro materiale da guerriglia portato a termine dai Carabinieri nei giorni precedenti il sabato di guerriglia. Il materiale è stato rinvenuto in una baita disabitata a Mompantero (Torino). La questura ha confermato il bilancio di 11 feriti tra le forze dell'ordine, ma anche precisato che l'assalto «avrebbe potuto provocare danni ben più gravi, vista l'azione messa in campo». «Non dico che ci sarebbe potuto scappare il morto, non voglio essere drammatico, ma non siamo lontani da questo scenario» hanno rimarcato alla Digos.
Le persone di cui è in corso l'identificazione sono tra 50 e 70. Tra queste potrebbero esserci persone rinviate a giudizio la scorsa settimane dal Tribunale di Torino, per episodi di violenza risalenti al luglio dello scorso anno.

Silp Cgil: Bisogna rendere inaccessibili i cantieri - «Chi di competenza intervenga immediatamente con interventi strutturali e logistici adeguati per rendere inaccessibili i cantieri aperti per la Tav». Lo chiede in una nota il segretario genovese del Silp Cgil, Roberto Traverso, commentando gli ultimi violenti scontri in Val Susa «Per il sesto Reparto Mobile di Genova - sottolinea Traverso - il servizio di ordine pubblico in Val Susa si è rivelato da subito come un impegno gravoso che ha messo a dura prova il personale ma, dopo gli ultimi durissimi scontri, occorre che chi svolge un ruolo istituzionale e politico dia una risposta a chi ogni giorno si trova in prima linea ad affrontare un escalation provocatoria difficile da gestire».

Digos di Torino: Con la violenza a Chiomonte non c'entrano i No Tav - Un'azione di violenza organizzata e premeditata che non ha nulla a che fare con il movimento No Tav, che si oppone alla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. E' la valutazione data dalla Digos di Torino sui disordini di sabato 21 luglio, attorno al cantiere di Chiomonte in Valle di Susa nel corso di una conferenza stampa.
«Si è trattato di un esercizio di disordine organizzato e premeditato, con il coinvolgimento di professionisti della violenza provenienti anche dall'estero» ha spiegato il dirigente Digos Arturo Variale.