20 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Intervista al «Corriere della Sera»

Casini: Asse progressisti-moderati per guidare l'Italia

Il leader dell'UdC: Berlusconi spinge il Pdl verso deriva populista. Bersani: Da Casini passo importante su alleanza. Gelmini: Tocca al Pdl costruire il centrodestra di domani. Rotondi: L'ex presidente della Camera chiude la Legislatura, Berlusconi sia in campo

ROMA - «Tra progressisti e moderati si può creare un asse per governare l'Italia. Come capiscono anche tanti moderati del Pdl». Ne è convinto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini che in una intervista al Corriere della sera ammette che «esiste» il rischio di elezioni anticipate ad ottobre e ne individua la fonte nel centrodestra. «Berlusconi - spiega infatti - è tornato a dare le carte e a spingere il Pdl verso la solita deriva del populismo»; un esempio di questa strategia è per Casini l'attacco all'euro grazie al quale «può certamente prendere più voti» ma «isola il Pdl in uno scivolamento a destra che lo renderà ininfluente nella prossima legislatura».
Insomma, se si parla di «solidità del gruppo dirigente» il Pd per Casini è più forte del Pdl, Bersani è «un interlocutore serio, non cambia idea tutti i giorni». L'appoggio al governo Monti resta per Casini un impegno da sottoscrivere, «non si può andare in ordine sparso», il lavoro «è appena all'inizio e i partiti devono fare le riforme».

Bersani: Da Casini passo importante su alleanza - L'intervista di oggi in cui Pier Ferdinando Casini apre ad un'alleanza tra moderati e progressisti è «un passo importante, credo sia un'intervista che ha un significato politicamente di grande rilievo». Lo dice Pier Luigi Bersani a Youdemtv.
Secondo il segretario del Pd «diventa sempre più evidente, in Italia ma non solo, che il problema è costruire un patto tra forze riformiste e forze democratiche e costituzionali contro una destra che inevitabilmente viene risucchiata da tentazioni populiste: via dall'euro, non paghiamo i debiti, che sono parole d'ordine pericolosissime. E' la logica delle cose che porta a un patto di questo genere».

Gelmini: Tocca al Pdl costruire il centrodestra di domani - «Casini oggi vuota il sacco e nel distribuire assieme a Cesa patenti di affidabilità, a destra come a sinistra, nell'avanzare pronostici sulla data delle prossime elezioni politiche e conseguenti responsabilità, svela le sue vere intenzioni: dare vita ad un nuovo centro-sinistra della seconda repubblica senza i voti di Prodi, il dinamismo di un'alternanza bipolare, soprattutto senza l'idea di rappresentare una proposta politica nuova. I giochi sarebbero quindi chiusi sotto un ombrello europeo, tutto astratto, che unisca popolari e socialisti. Bene, è una posizione da noi non condivisa ma legittima che fa chiarezza nel campo del centro destra e che assegna ancora una volta al Pdl grandi responsabilità». E' quanto dichiara l'esponente del Pdl Maria Stella Gelmini.

Cicchitto: Casini pone problema, no a fughe estremistiche - «Un conto è il quadro istituzionale, sia europeo che nazionale, che richiede un incontro fra le principali forze politiche, quelle aderenti al Ppe e quelle aderenti al Partito socialista per fare riforme istituzionali ed elettorali, un altro conto è teorizzare un patto fra progressisti e moderati che, escludendo pregiudizialmente il Pdl, sarebbe solo la riproposizione del centro-sinistra classico, con Casini al posto di Prodi». E' quanto afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, secondo il quale «è evidente che l'intervista di Pier Ferdinando Casini apre un problema politico di fondo. A tutto ciò però il Pdl non deve rispondere con fughe estremistiche, ma rimanendo sul terreno di un Ppe che peraltro va rivisitato attraverso una seria discussione interna perché la linea Merkel-Sarkozy ha provocato danni all'Europa nel suo complesso, ha contribuito alla caduta del Governo Berlusconi e anche alla peraltro meritata sconfitta di Sarkozy».

Rotondi: Casini chiude Legislatura, Berlusconi sia in campo - «L'intervista di Casini pone fine politicamente alla legislatura: annunzia il patto Udc-Pd, chiede la spaccatura del Pdl. E' inopportuno che proprio oggi qualche nostro ex ministro dica che di Berlusconi in campo non si parla neppure». Lo dichiara l'ex ministro Gianfranco Rotondi.
«A furia di inseguire gli argomenti degli avversari stiamo facendo la fine delle botte a muro - conclude Rotondi -. In campo c'è Alfano col sostegno di tutti noi. Ma è Berlusconi a tenerci insieme e chi se ne è stancato non ha che da dirlo».

Pionati: Casini è vecchio, alle elezioni sarà zavorra - «Casini continua a non capire la realtà politica e usa formule astratte lontanissime dalla gente. Lo scontro in atto è tra il vecchio, che Casini rappresenta in pieno, e il nuovo che potrebbe coincidere con la ingovernabilità del Paese». Così, in una nota, Francesco Pionati, segretario dell'Alleanza di Centro e portavoce del Gruppo Popolo e Territorio, commenta l'intervista del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, al Corriere della sera.
«Vincerà - sottolinea - chi presenterà un profilo innovativo che garantisca, al contempo, governabilità e sviluppo». «In questo senso la presenza dell'Udc in una coalizione sarebbe una zavorra», conclude il Portavoce di Popolo e Territorio.