3 agosto 2025
Aggiornato 12:30
«Non è un passo indietro, ma anzi serve per andare avanti»

Pisapia lascia Expo 2015

Il Sindaco di Milano: Serve maggiore attenzione, Governo e Parlamento tiepidi. Monti: Pisapia ci ripensi, è evento di natura strategica. Non c'è copertura per deroga a patto stabilità. La Russa: Disertore come da tradizione sinistra. Formigoni: Inaccettabile abdicare

MILANO - Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha rimesso nelle mani del presidente del Consiglio Mario Monti la sua carica di Commissario straordinario per Expo Milano 2015. «Mancano mille giorni: possono essere tanti oppure pochi. Ma io sono preoccupato perché serve maggiore attenzione da parte del governo e del Parlamento», che hanno un atteggiamento «tiepido» nei confronti di Expo.
«Questo però - ha precisato Pisapia parlando all'assemblea generale di Assolombarda - non è un passo indietro, ma anzi serve per andare avanti». Il sindaco di Milano ha chiesto che ci sia qualcuno per conto del governo che si occupi a tempo pieno dell'Expo.

Monti: Pisapia ci ripensi, è evento di natura strategica - In relazione alla dichiarazione del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia all'assemblea dell'Assolombarda, nella quale si annunciava l'intenzione di rimettere il mandato di Commissario Straordinario per «Expo Universale 2015», il presidente del Consiglio, Mario Monti, «nell'auspicare un opportuno ripensamento di tale intendimento», ribadisce, come già fatto nella riunione della COEM del 9 marzo scorso, «la natura strategica dell'evento dell'EXPO, sia per Milano che per l'Italia intera». Lo ha reso noto Palazzo Chigi, con una nota.

Non c'è copertura per deroga a patto stabilità - Durante la Commissione di coordinamento per le attività connesse all'Expo Milano 2015 «i rappresentanti degli enti locali avevano confermato la necessità di deroga al patto di stabilità per un importo annuale pari a 130 milioni di euro, per il periodo 2012-2015. Allo stato, la Ragioneria Generale dello Stato, dopo attenta analisi, ha evidenziato non rinvenirsi disponibilità utili al fine della copertura della richiesta deroga».

La Russa: Pisapia disertore come da tradizione sinistra - Il coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa considera un atto di «diserzione» la decisione di Giuliano Pisapia, sindaco di Milano e commissario straordinario del governo per Expo 2015, di rimettere nelle mani dell'esecutivo la propria carica legata all'esposizione universale. «Considerare la diserzione un atto eroico - ha detto l'ex ministro della Difesa a Palazzo Marino - è una costante della sinistra. Questa parte politica la invocava per i militari o i poliziotti in servizio per l'ordine pubblico, oggi, il giorno prima di un'importante riunione al Bie di Parigi, Pisapia diserta, scarica su altri le sue responsabilità e fa sì che i propri impegni non siano assolti. Se pensa di scaricarli sul governo Monti dica alle forze che lo appoggiano di trarne le conseguenze».

Formigoni: Inaccettabile abdicare, non capisco Pisapia - «Un conto è richiamare il governo alle proprie responsabilità, un altro è abdicare alle proprie. Non riesco a capire come si debba interpretare questo aver rimesso il mandato al governo. Si è dimesso?». E' quanto ha detto Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia e commissario generale dell'Expo 2015, dopo che oggi Giuliano Pisapia, sindaco di Milano e commissario straordinario dell'evento, ha annunciato di aver rimesso il proprio mandato.

Peluffo (Pd): Governo confermi Pisapia commissario - «Il governo riconfermi a Giuliano Pisapia l'incarico di commissario straordinario Expo, affrontando e risolvendo i problemi sollevati. Già da domani mattina». Lo chiede Vinicio Peluffo, deputato del PD.
«E' sufficiente che il governo dia parere positivo all'emendamento presentato dal relatore al decreto legge di riforma della protezione civile, il quale conferma Expo come grande evento e le ordinanze conseguenti, irrobustendo i poteri commissariali al sindaco - spiega l'esponente democratico -. Il governo tenga poi fede ad un impegno preso dal governo precedente ( mai attuato!) di relazionare periodicamente al Parlamento sullo stato di avanzamento dei lavori».