Napolitano: Dalla crisi si esce con il contributo dei giovani
Il Presidente della Repubblica al presidente dei Giovani imprenditori Jacopo Morelli: Impegno forte e condiviso. Scaroni: Paese sonnolento e fermo, serve rivoluzione. Squinzi: Pieno supporto a Monti su direzione sviluppo
ROMA - «La nostra economia non può fare a meno del contributo dei giovani» se vuole ripartire e superare la crisi. E' quanto ha scritto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al presidente dei Giovani imprenditori Jacopo Morelli in occasione del 42° Convegno di Santa Margherita Ligure.
«I temi scelti sono espressione di un forte e deciso impegno, che si auspica possa essere ampiamente condiviso, per uscire dalla attuale crisi economica e finanziaria e rilanciare la crescita del nostro paese - ha aggiunto -. Sono certo che dal convegno verranno indicazioni importanti sui modi e sugli strumenti necessari per valorizzare il più possibile l'energia, le competenze e la carica innovativa delle giovani generazioni, del cui apporto la nostra economia non può fare a meno: dai giovani impegnati nelle attività imprenditoriali è infatti lecito attendersi un serio contributo per contrastare la drammatica diffusione della disoccupazione, specie giovanile, e la perdita di un prezioso patrimonio di risorse e capacità umane».
Scaroni: Paese sonnolento e fermo, serve rivoluzione - «Questo paese è da troppo tempo sonnolento e fermo. Ha bisogno di una vera e propria rivoluzione e deve essere guidata dai giovani». Lo ha detto l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, intervenendo al 42esimo convegno dei giovani di Confindustria.
«La cosa su cui fare la rivoluzione è il lavoro e la disoccupazione giovanile perchè guardando le cifre strabuzzo gli occhi di fronte al numero così elevato di disoccupati». L'ad dell'Eni ha poi affermato: «Quando leggo che il 36% dei giovani non lavora e non studia mi viene un senso di angoscia. Non capisco come si può crescere se i giovani non lavorano».
Squinzi: Pieno supporto a Monti su direzione sviluppo - «Noi sosterremo tutto quello che il Governo farà nella direzione giusta di ritrovare lo sviluppo in questo paese. Su questo potrà contare sul nostro pieno supporto, nel modo più assoluto». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, rispondendo al premier Mario Monti che dice di sentirsi abbandonato dai poteri forti e anche dall'associazione degli imprenditori.
«No», ha precisato Squinzi a margine del 42esimo convegno dei giovani di Confindustria a chi gli chiedeva se la sua associazione fosse un potere forte e se avesse abbandonato il Governo. «Onestamente penso che il momento è così difficile - ha aggiunto - abbiamo talmente tante preoccupazioni che assolutamente non mi sembra sia il momento di fare polemiche».
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