24 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Gli scandali del Vaticano

Vatileaks: Volti, fatti e incongruenze dell'inchiesta

Da oggi al via gli interrogatori formali al maggiordomo del Papa. Il Pontefice: La barca di Pietro in balia di avversari difficili. Cardinale Bertone: Attacchi mirati, feroci, organizzati. «Osservatore Romano»: Alcuni media distorcono i fatti

CITTÀ DEL VATICANO - Corvi, talpe, maggiordomi, interrogatori, nuove fughe di notizie, smentite e indagini a tappeto. La fuga di documenti riservati della Santa Sede, iniziata mesi fa alla trasmissione di Gianluigi Nuzzi 'Gli Intoccabili' e sul 'Fatto quotidiano' per la penna di Marco Lillo, è esplosa con la recente pubblicazione di un libro dello stesso Nuzzi, Sua Santità (Chiarelettere). Una vicenda intricata, un 'feuilleton' vaticano, con molte ipotesi, moltissimi veleni, e pochi punti fermi, a partire dagli interrogatori dell'unico indagato iniziati questa sera.

Da oggi al via gli interrogatori formali al maggiordomo del Papa - Tredici giorni fa, mercoledì 23 maggio, la gendarmeria vaticana ha arrestato Paolo Gabriele, assistente di camera del Papa con l'accusa di «furto aggravato» di documenti riservati del Papa. I gendarmi li hanno trovati a casa sua, situata all'interno dello Stato del Vaticano, durante una perquisizione mirata. La notizia è stata data dapprima dal 'Foglio', venerdì 25, e poi confermata oralmente dal portavoce vaticano Federico Lombardi, che solo il giorno dopo ha confermato anche il nominativo dell'accusato. Il 'maggiordomo' del Papa, chiamato «Paoletto» in Vaticano, fa parte del cerchio più ristretto della 'famiglia pontificia', composto, oltre che da Benedetto XVI, dal segretario personale, mons. Georg Gaenswein, dal 'secondo' segretario, mons. Alfred Xuareb, dalle quattro 'memores Domini', laiche consacrate di Comunione e liberazione (Loredana, Carmela, Cristina e Rossella). Paolo Gabriele fu assunto nella prefettura della Casa pontificia durante il Pontificato di Giovanni Paolo II. Da quando è stato arrestato, non è stato formalmente sostituito, sebbene al suo posto sia comparso, accanto al Papa sulla jeep che fa il giro di piazza San Pietro all'udienza generale del mercoledì o nel recente viaggio a Milano, un addetto all'anticamera pontificia di nome Sandro Mariotti.

Papa Benedetto XVI: La barca di Pietro in balia di avversari difficili - «Se qualche volta si può pensare che la barca di Pietro realmente sia in balia degli avversari difficili, tuttavia è anche vero che vediamo come il Signore è presente, è vivo, è risorto veramente, e ha in mano il governo del mondo e il cuore degli uomini». Queste le parole pronunciate ieri dal Papa, a conclusione di un pranzo nell'arcivescovado di Milano con i cardinali Angelo Scola e Dionigi Tettamanzi, in un discorso a braccio diffuso oggi dalla sala stampa vaticana. «Questa esperienza - ha proseguito Benedetto XVI - della Chiesa viva, che vive dall'amore di Dio, che vive per Cristo Risorto, è - diciamo - il dono di questi giorni. Così rendiamo grazie al Signore».
Il Papa ha concluso ringraziando i cardinale Scola e Tettamanzi, i loro collaboratori, e i «tanti che hanno collaborato e che hanno festeggiato: grazie a voi tutti».

Cardinale Bertone: Attacchi mirati, feroci, organizzati - Quelli in corso contro il Vaticano sono attacchi «più mirati» che in passato, «a volte anche feroci, dilanianti e organizzati», secondo il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che, in un'intervista al direttore del 'Tg1' Alberto Maccari ha sottolineato che Papa Benedetto XVI è un uomo «mite» che «non si lascia certo intimorire».
«Gli attacchi strumentali ci sono stati in tutti i tempi», ha detto Bertone, ricordando i tempi di Paolo VI. «Però - ha proseguito - questa volta sembrano attacchi più mirati, a volte anche feroci, dilanianti e organizzati. Vorrei sottolineare il fatto che Benedetto XVI è uomo mite di grande fede, di grande preghiera, non si lascia certo intimorire da attacchi di ogni genere e da dure incrostazioni di pregiudizi. Chi gli lavora a fianco è sostenuto dalla grande azione morale del Papa. Prima di ripartire del cortile dell'arcivescovado a Milano ha invitato al coraggio: agli altri, ai giovani, alle famiglie in difficoltà, ai terremotati, alle autorità e a tutta la Chiesa. Vorrei - ha detto Bertone - che interiorizzassimo questa parola accanto al Papa, sotto la guida del Papa».

«Osservatore Romano»: Alcuni media distorcono i fatti - La Chiesa «è quella che si è vista a Milano, ben lontana dall'immagine che se ne vorrebbe accreditare su alcuni media attraverso rappresentazioni clamorose ma che distorcono i fatti, arrivando addirittura a prescindere dalla sua realtà, pur inevitabilmente umana e dunque imperfetta». Così, sulla prima pagina dell'Osservatore Romano, il direttore Giovanni Maria Vian legge l'incontro mondiale delle famiglie sullo sfondo dello scandalo 'Vatileaks'.
«Conviene ricordare che qui non è certo in discussione il diritto, ovviamente legittimo, a opinioni diverse e alla stessa critica, purché rispettosa della realtà, mentre va respinto il tentativo evidente di diffondere pregiudizi persistenti e luoghi comuni non fondati, come ha assicurato lo stesso Benedetto XVI solo pochi giorni fa», scrive Vian, che nota come «ad accorgersi di questa realtà così diversa sono stati per fortuna in molti», e sottolinea, in particolare, l'odierno commento di Franco Garelli sul Messaggero e i commenti di Aldo Cazzullo sul Corriere della sera. «Il soggiorno milanese ha certamente consolato il Papa, come lui stesso ha confidato al cardinale Angelo Scola, ma anche chi lo ha visto o ascoltato - quasi due milioni di presenze durante i tre giorni - ne è stato sostenuto nella riflessione, comune a ogni persona umana, o rafforzato in quella fede cattolica condivisa soprattutto da moltissime famiglie di ogni parte del mondo. E tanti sono rimasti colpiti dalla misericordia e dalla chiarezza delle sue parole, come quelle sui terremotati e sui divorziati risposati che la Chiesa deve accompagnare e sostenere. Fino al ricordo toccante di quando era bambino e della semplice gioia cristiana di quel tempo. Che è la stessa vissuta anche oggi, al punto da spingere Benedetto XVI a paragonare la vita futura a quella pienezza».